L'ingegnere italiano di 74 anni rapito ad Haiti si chiama Giovanni Calì. Catturato insieme ad un cittadino haitiano, è la famiglia di quest'ultimo ad essere stata contattata dai rapitori, che avrebbero chiesto un riscatto di 500mila dollari per rilasciarlo, scrive il Corriere della Sera. Il ministero degli Esteri e l'intelligence stanno cercando un contatto con i sequestratori, che hanno portato via Calì e l'altro ostaggio nella stessa zona in cui furono rapiti i preti francesi, liberati poi a fine aprile. La famiglia, avvisata dalla Farnesina, si è chiusa in un religioso silenzio, scrive il sito del quotidiano La Sicilia, che questa mattina aveva dato le generalità dell'ostaggio.
Il sindaco di Catania Salvo Pogliese, in contatto con i familiari, si sta aggiornando costantemente sulla situazione: «Conosco da parecchi anni Vanni Calì, il suo signorile tratto umano e la grande competenza professionale. Quello di cui è vittima è un episodio che lascia sgomenti per cui auspichiamo una rapida soluzione, affinché il professionista, molto noto a Catania, possa presto riabbracciare i suoi familiari comprensibilmente angosciati e rasserenare i tanti suoi amici, preoccupati da questa incresciosa vicenda», le sue parole.
Chi è l'ingegnere rapito ad Haiti
Il 74enne Giovanni "Vanni" Calì è stato assessore ai Lavori pubblici alla Provincia di Catania, dal 1995, guidata da Nello Musumeci, e poi mobility manager dello stesso Ente.
È stato anche assessore ai Lavori pubblici nella giunta dell'allora presidente della Provincia, Nello Musumeci, ma restò come esperto e consulente tecnico anche col successore Giuseppe Castiglione. Alla Provincia l'ingegnere Calì è stato dirigente (Pianificazione territoriale, Protezione civile e Trasporti) per un decennio, fino al 2011. Prima di tornare in campo da «professionista imprenditore», come ama definirsi, con una società di costruzioni specializzata in lavori all'estero.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Giugno 2021, 17:11
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