Francesca Compagnone uccisa con un colpo di fucile: il 25enne che sparò «per gioco» torna ai domiciliari

L'uomo era stato scarcerato perché la morte della donna era stata considerata una "tragica fatalità"

Francesca Compagnone uccisa con un colpo di fucile: il 25enne che sparò «per gioco» torna ai domiciliari

di Redazione Web

Ciprian Vikal torna ai domiciliari. Il 25enne che il 27 ottobre del 2022 sparò e uccise Francesca Compagnone a Riardo, nel Casertano, è stato arrestato per omicidio doloso dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Capua, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Cosa era successo

Compagnone fu uccisa all'interno della sua abitazione da un colpo di fucile esploso dal 25enne, che la colpì al volto durante «un gioco finito male». Subito dopo il fatto il giovane fu arrestato dai carabinieri e poi posto ai domiciliari ma venne in seguito scarcerato perché il gip rigettò la richiesta della Procura di misura cautelare, ritenendo che si trattasse di una tragica fatalità e dunque di omicidio colposo.

La Procura fece quindi ricorso al Riesame di Napoli, che in prima battuta lo respinse, mentre la Corte di Cassazione lo ha parzialmente accolto, rinviando ad un'altra sezione del Riesame di Napoli, che ha riconosciuto l'omicidio volontario al 25enne disponendone i domiciliari.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 11:14
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