Dpcm, scontro regioni-governo sul dpcm, Arcuri: «Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione»

Dpcm, scontro regioni-governo sul dpcm, Arcuri: «Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione»

«Non è il momento dei contrasti ma della collaborazione». Lo ha detto il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri in conferenza stampa riferendosi alle polemiche sul nuovo Dpcm, sottolineando la necessita di avere una «strategia comune per raggiungere gli obiettivi che abbiamo di fronte: raffreddare la curva dei contagi». Secondo il Commissario, la situazione dell'Italia «è grave ma non fuori controllo» e questo grazie «a tutti gli sforzi e le misure che abbiamo messo in campo. Non siamo nella situazione di marzo». 

Il monitoraggio «permette di graduare misure di contrasto per ognuna delle Regioni. È un sistema assai elaborato che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate, evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese», ha aggiunto Arcuri commentando le restrizioni a livello regionale introdotte con il nuovo Dpcm.

Anche Arcuri, come altri esponenti di governo, ha ricordato che il sistema di monitoraggio «è realizzato e aggiornato ogni settimana con contributo regioni» e ha sottolineato che «serve soprattutto alle regioni, ad alzare il livello di guardia e ad evitare guai peggiori».

I posti in terapia intensiva arriveranno a 11.307, «oltre il doppio dell'inizio dell'emergenza e il 5% in più della previsione di rafforzamento degli ospedali Covid» ha detto il commissario sottolineando che ad oggi possono essere attivati fino a 9.518 posti letto mentre erano 5.179 a marzo


Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Novembre 2020, 23:28
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