«Aspetto un figlio da te» ma non era vero. Donna sotto accusa
Uomini troppo spesso colpevolmente violenti con le donne, ma altrettanto furbe le femmine che dopo aver fatto girare la testa al maschio di turno provano poi a spillar loro i soldi. Amore, o finto tale, frammisto agli interessi che sovente riempiono i faldoni giudiziari del tribunale di Lanciano. L’ultimo caso approdato dinanzi al gup Massimo Canosa dà conto stavolta di una romena di 33 anni che avrebbe tentato di estorcere soldi a un imprenditore frentano, di 53 anni, a cui ha fatto credere, dopo un periodo di tresca, di essere incinta di lui. La donna, A.M.B., incinta lo era davvero ma di un altro uomo. Per il tentativo di estorsione è stata ora rinviata a giudizio con processo fissato al prossimo 5 giugno. Nella vicenda è entrata anche la madre della ragazza, M.B., 56 anni, che con un procedimento stralcio, con la medesima accusa, è stata invece condannata alla pena patteggiata di 2 anni di reclusione, ottenendo così lo sconto di pena. L’imputazione della procura di Lanciano ricalca il solito clichè legato all’odiabile reato estorsivo. La ragazza telefona più volte all’imprenditore, padre di due figli, e lo minaccia ripetutamente di rivelare alla moglie la relazione extraconiugale intercorsa tra loro. Minacce andate avanti dal 20 al 31 gennaio 2013.