Cannibale mangiò il cuore della fidanzata: condananto a 12 anni
I fatti risalgono alle due del mattino del 5 settembre del 2014: una pattuglia dei carabinieri si lanciò all'inseguimento di tre ragazzini, tutti in sella allo stesso scooter e senza casco, che non si fermarono all'alt. Macchiarolo riuscì a bloccare due ragazzi, tra cui Davide. Ma nelle fasi del fermo dalla pistola d'ordinanza del carabiniere partì il proiettile che uccise Davide. Già in primo grado è stato stabilito che il colpo partì per errore: il carabiniere inciampò e nel perdere l'equilibrio partì il proiettile. Il militare non aveva inserito la sicura.
«Due anni, solo due anni, neanche se fosse stato ucciso un cane».
Tensioni davanti l'aula 312 del tribunale di Napoli, dopo la sentenza d'appello che ha ridotto la pena nei confronti del carabiniere Gianni Macchiarolo che il 5 settembre del 2014 dopo un inseguimento, sparò accidentalmente a Davide Bifolco, 17 anni, uccidendolo. La madre di Davide, quando ha appreso l'esito della sentenza, è stata colta da un malore. Sorretta dai parenti si è poi avviata verso l'uscita. Davanti l'ingresso del tribunale di piazza Cenni, un gruppo di giovani si è radunato, dopo un corteo, in attesa della sentenza. «Il giudice che ha emesso questa sentenza non è una madre» hanno gridato I parenti di Davide, mentre si avviavano verso l'uscita.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Ottobre 2018, 18:33
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