A contatto con cinesi con la febbre alta, psicosi del Coronavirus: panico al pronto soccorso di Ascoli

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Il terrore di contrarre il temibile coronavirus, alimentato dalle paure sui social, stanno purtroppo scatenando una psicosi collettiva, difficile da controllare, anche in provincia di Ascoli Piceno. L’ultimo caso è avvenuto venerdì sera al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni dove sono giunte due persone che avevano abbandonato di gran carriera il pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero. Il motivo? Si erano impaurite dopo essere state a contatto con due giovani cinesi con febbre molto alta che si erano presentati nella struttura sanitaria abruzzese. Si trattava di una coppia di ragazzi cinesi di 20 e 19 anni, i quali manifestavano i sintomi tipici del coronavirus: febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie. Sintomi però che sono simili anche al virus dell’influenza che sta circolando in questi giorni provocando polmoniti. 

Prima di arrivare al pronto soccorso di Sant’Omero i due cinesi avrebbero provato a contattare il numero internazionale che gli era stato fornito per segnalare la loro situazione. Nessuno ha risposto e così si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale abruzzese. Qui i medici hanno applicato la procedura prevista. Hanno segnalato il caso ed i due sono stati trasferiti al Mazzini di Teramo nel reparto di malattie infettive. In sostanza è scattato il protocollo Sars ma il pronto soccorso non è stato chiuso come si è vociferato. Si sarebbe trattato infatti di interruzione di pubblico servizio. C’è stata solo una differente distribuzione nei locali delle persone in attesa. Più tardi i due cinesi sono stati sottoposti a esami che hanno scongiurato il morbo. E a contatto con loro ci sono stati proprio i due abruzzesi che poi si sono recati al Mazzoni. Quando quest’ultimi sono arrivati e hanno spiegato il motivo per cui si erano recati ad Ascoli è scattato automaticamente l’allarme. Per fortuna, come si è poi dimostrato, si trattava di un falso allarme. 

Ma il caso di venerdì sera potrebbe non restare isolato: si teme che qualora la pandemia dovesse verificarsi anche in Italia si scatenerebbe il panico. «La Regione Marche - informa il direttore sanitario, la dottoressa Diana Sansoni - ha inviato le nuove direttive per affrontare possibili emergenze e le procedure da adottare. L’importante è ribadire ai cittadini di lavarsi spesso le mani quando si viene a contatto con persone influenzate. Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti». 

Intanto nell’eventualità di un’emergenza di polmoniti legate proprio al coronavirus il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5 ha preallertato, per la reperibilità notturne ed effettive, i suoi medici dalle 20 alle 8.
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Febbraio 2020, 20:15
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