Coronavirus in Italia, nuova stretta del Governo: parchi chiusi e sport solo vicino a casa, niente viaggi verso seconde case

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Il Governo adotta stasera un' ordinanza con Nuove Misure restrittive per contenere il contagio da Coronavirus. Le nuove misure, che si sommano alle attuali, sono valide dal 21 marzo al 25 marzo, quando scade il dpcm che aveva imposto la stretta a tutti gli spostamenti e la chiusura di bar e negozi. 

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Saranno chiusi gli esercizi alimentari nelle vicinanze ferroviarie. Lo prevede l' ordinanza del ministero della Sanità fino al 25 marzo.



Vietato l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. Ok all'attività motoria ma solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Vietato anche recarsi nelle seconde case nelle zone di villeggiatura.

 
 

CONTROLLI
Norme ancora più rigide delle attuali, dal momento che gli spostamenti nelle città continuano ad essere numerosi e i contagi non sono diminuiti. Non soltanto vietando le attività sportive all'aperto, ma anche riducendo alla sola mattina l'orario di apertura dei negozi di generi alimentari, chiudendo le altre tipologie di esercizi commerciali e ipotizzando controlli sui tabulati telefonici per verificare le autocertificazioni di chi esce. L'articolo 650 del codice penale - quello che introduce le sanzioni per chi viola le misure di contenimento previste dai decreti governativi- «in questo momento è assolutamente insufficiente», servono «sanzioni più efficaci», ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli sottolineando che certi comportamenti da parte dei cittadini sono «ingiuriosi» nei confronti di medici e infermieri che «stanno conducendo una battaglia contro la morte e salvando vite».

NO ALLE SECONDE CASE
I dubbi riguardano la tenuta psicologica dei cittadini, costretti a modificare le proprie abitudini e all'isolamento. Anche perché, di certo, le direttive saranno prorogate oltre il 25 marzo. Tra le nuove direttive quella di non potersi più spostare dalla residenza al domicilio. Finora i sindaci hanno disposto autonomamente limiti di orario all'apertura degli alimentari, ma tra le misure che il governo sta valutando c'è quella di ridurre l'attività dalle 8 alle 15 e di ordinare la chiusura domenicale. Alla chiusura domenicale c'è già arrivato il governatore della Sicilia Musumeci: stretta firmata ieri.

I NEGOZI
Attualmente, sono più di 230 mila gli esercizi commerciali del settore alimentare che continuano regolarmente ad esercitare, secondo quanto prescritto dal decreto del governo.
In base ai i dati forniti da Unioncamere e InfoCamere, complessivamente, le attività commerciali e di servizi alla persona aperte nel territorio italiano sono invece mezzo milione. L'elaborazione camerale evidenzia in particolare che il maggior numero di punti vendita di prodotti alimentari si trova in Campania, Nel Lazio ci sono oltre 24 mila esercizi dedicati al cibo e alle bevande. Troppi, secondo medici e virologi.

Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Marzo 2020, 08:40
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