Coronavirus, ministero dell'Interno: possibile chiudere strade o piazze anche prima delle 21

Coronavirus, ministero dell'Interno: possibile chiudere strade o piazze anche prima delle 21

«La possibilità di disporre la chiusura di strade o piazze nei centri urbani, dove si possano creare situazioni di assembramento, già precedentemente prevista dopo le ore 21.00, viene espressamente estesa all'intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».  Con l'entrata in vigore nuovo Dpcm ci sarà la possibilità di chiusura di strade o piazze anche prima delle 21. Lo scrive il Viminale in una circolare inviata ai prefetti che avrà una durata minima di 15 giorni, ma non superiore al periodo di validità del Dpcm, cioè il 3 dicembre.

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Limitare spostamenti in area gialla. Il ministero dell’Interno spiega poi ai prefetti che sarà possibile limitare gli spostamenti anche nell’ambito delle Regioni poste in “area gialla”. «Qualunque sia l'area territoriale di riferimento, l'attuale andamento epidemiologico sollecita i cittadini ad osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio di massima cautela, come, peraltro, si rinviene nella forte raccomandazione di limitare gli spostamenti personali nell'area gialla anche nelle fasce orarie della giornata non soggette a restrizioni della mobilità», si legge infatti nella circolare appena diffusa dal Viminale che ricorda inoltre come sia sempre valido il modulo di autocertificazione di ottobre. 

Mezzi pubblici. «Viene ricalibrato il coefficiente di riempimento massimo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, riducendolo a una soglia non superiore al 50%.

Detto limite, che sostituisce quelli diversi previsti nei protocolli e nelle linee guida vigenti, non trova peraltro applicazione nei confronti del trasporto scolastico dedicato».

Volontariato. Gli spostamenti oltre le 22 sono consentiti anche per «attività assistenziali svolte, nell’ambito di un’associazione  di  volontariato, anche  in  convenzione  con  enti  locali,  a  favore  di  persone  in  condizione  di  bisogno  o  di svantaggio", nel giustificativo andrà indicato proprio "l’espletamento del servizio di volontariato sociale».

Le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò sono sospese “anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente”. Conseguentemente, spiega la nota, "viene interdetto dalla nuova e più restrittiva misura, a titolo di esempio, l’uso di apparecchiature ubicate all’interno di esercizi pubblici o di tabaccherie".


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Novembre 2020, 09:06
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