Coronavirus: 333 morti e 1.739 casi in più, mille ricoverati in meno. Brusaferro: «Ora attenzione massima» MAPPA

Coronavirus: 333 morti e 1.739 casi in più, mille ricoverati in meno. Brusaferro: «Ora attenzione massima» MAPPA

di Simone Pierini
In Italia altre 333 persone sono morte per conseguenze derivate dal coronavirusIeri il dato era di 260. È quanto ha diramato dal capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli nel bollettino di oggi lunedì 27 aprile. 

Numeri in calo, tranne per le vittime che sono 73 in pù di ieri, in praticamente tutti i dati forniti oggi. Scende di 290 unità il numero di malati in Italia così come sono 1.739 i nuovi casi Covid-19 accertati, ieri erano 2.324. Sono meno anche i guariti, oggi 1.696 contro i 1.808 di 24 ore fa, e soprattutto i tamponi, che in due giorni sono precipitati da oltre 60mila a poco più di 30mila. 



Prosegue anche la flessione della pressione delle strutture ospedaliere. Il numero di pazienti in terapia intensiva scende sotto quota 2.000, 50 in meno rispetto a ieri, e i ricoverati con sintomi sono addirittura 1.019 in meno. 

Dati decisamente bassi, se confrontati alle scorse settimane, in tutta Italia con la Lombardia che conta 590 nuovi casi positivi (e quasi mille ricoverati in meno), il Piemonte 278 e l'Emilia Romagna 212. Zero casi sia in Basilicata che in Molise, due in Umbria e tre in Sardegna. Unico valore anomalo di crescita a Trento che oggi presenta il doppio dei casi di ieri (+101).

«Il trend conferma progressiva riduzione anche dei decessi, al di là del calo dei nuovi casi legato anche al fine settimana quando avviene un calo del numero di tamponi», lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro«Prosegue il calo dell'indice di contagiosità R con zero». Il trend «è in diminuzione», ha chiarito ma «c'è ancora una circolazione del virus nel Paese».

I numeri mostrano il «successo delle misure di contenimento adottate, ma bisogna riflettere man mano che ci avviamo a caute aperture: dovremo monitorizzare con grande attenzione il numero dei casi, ad esempio usando come indicatore le terapie intensive, per valutare l'efficacia delle misure ma anche la capacità in fase di aperture di contenere infezione», ha aggiunto Brusaferro.

Le mascherine vanno utilizzate anche all'aperto se non è possibile mantenere il distanziamento sociale. Ha ribadito il presidente dell'Iss in conferenza stampa sottolineando comunque che la mascherina «non deve dare false sicurezze: è un elemento aggiuntivo, ma l'igiene personale e il distanziamento sono misure più importanti». La mascherina, ha aggiunto, va usata negli «ambienti confinati», vale a dire in «luoghi chiusi dove è difficile mantenere il distanziamento sociale» come ad esempio i supermercati e i mezzi di trasporto. E va utilizzata anche «in ambienti aperti se non manteniamo il distanziamento». Ad esempio alla fermata dell'autobus «può essere utile mantenerla».

«La prospettiva è passo dopo passo il maggior numero di aperture possibile. Fino a che circola il virus, e ora siamo ancora in fase epidemica, progressivamente adottiamo misure per recuperare livelli di normalità, però rispettando distanziamento, igiene, protezione delle vie respiratorie (mascherine, ndr) e tenendo presente l'andamento dei casi, diverso nelle varie zone del Paese, per intervenire in funzione dell'epidemia».
Così Silvio Brusaferro dell'Iss. «Se le misure hanno effetti sostenibili procediamo con ulteriori misure per recuperare in un tempo non infinito tutti i gradi di normalità che riusciamo a recuperare», aggiunge. 

«Uno degli indicatori che condividiamo con le Regioni è avere una crescente tempestività dei tamponi anche fuori del contesto ospedaliero e per i pauci sintomatici. Ora facciamo oltre 60 mila tamponi al giorno, dobbiamo spingere per ridurre la distanza temporale tra positività e diagnosi». Così Silvio Brusaferro dell'Iss. «È in elaborazione un documento, che sarà reso pubblico nelle prossime ore con indicazioni per la fase 2 - aggiunge -, dobbiamo spingere molto sull'organizzazione per ridurre la disomogeneità sul territorio». «Non abbiamo segnalazioni in Comitato operativo di esigenze o di carenze di tamponi - ha risposto Angelo Borrelli -, confermo la disponibilità di tamponi»

IL BOLLETTINO DI OGGI

I casi in Italia dall'inizio dell'emergenza sono ora 199.414 (1.739 in più rispetto a ieri), di cui 26.977 morti e 66.624 guariti, 1696 nelle ultime ventiquattro ore. Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è di 105.813 persone, ieri era di 106.103, un diminuzione di -290 unità. 

tamponi effettuati fino ad oggi sono 1.789.662, nell'ultimo giorno 32.003 (Ieri erano 49.916). Ufficializzato anche il numero di persone realmente sottoposto al test che sono 1.237.317. Ricordiamo che ogni persona può essere sottoposta a più di un tampone. 

Sono 1.959 i malati in terapia intensiva, 50 in meno rispetto a ieri. Di questi, 680 sono in Lombardia (-26). I ricoverati con sintomi sono 20.353, 1.019 in meno rispetto a ieri. 

I DATI REGIONE PER REGIONE 

Dai dati della Protezione civile emerge che sono 35.441 i malati in Lombardia (275 in più rispetto a ieri), 12.225 in Emilia-Romagna (-116), 15.508 in Piemonte (-11), 8.860 in Veneto (-278), 5.983 in Toscana (-86), 3.580 in Liguria (+100), 3.310 nelle Marche (+2), 4.562 nel Lazio (-11), 2.877 in Campania (-47), 1.707 nella Provincia di Trento (+25), 2.912 in Puglia (-25), 1.258 in Friuli Venezia Giulia (+10), 2.123 in Sicilia (+16), 2.030 in Abruzzo (-38), 940 nella provincia di Bolzano (-54), 287 in Umbria (-9), 776 in Sardegna (-7), 782 in Calabria (-15), 235 in Valle d'Aosta (-19), 217 in Basilicata (-2), 200 in Molise (+0).

Quanto alle vittime, se ne registrano 13.449 in Lombardia (+124), 3.431 in Emilia-Romagna (+45), 2.878 in Piemonte (+55), 1.344 in Veneto (+29), 795 in Toscana (+17), 1.128 in Liguria (+14), 884 nelle Marche (+5), 397 nel Lazio (+8), 352 in Campania (+7), 407 nella provincia di Trento (+2), 405 in Puglia (+6), 271 in Friuli Venezia Giulia (+7), 231 in Sicilia (+3), 299 in Abruzzo (+4), 270 nella provincia di Bolzano (+1), 65 in Umbria (+1), 109 in Sardegna (+0), 83 in Calabria (+3), 133 in Valle d'Aosta (+2), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.789.662 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.237.317 persone. L'incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 32.003.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2020, 14:31
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