Coranavirus a Bergamo, e la morte di Don Giuseppe Berardelli: ecco quello che sappiamo

Coranavirus a Bergamo, la morte di Don Giuseppe Berardelli: ecco quello che sappiamo
Coronavirus, il sacerdote ha scelto di lasciarsi morire per salvare la vita di un giovane. In tempi di grandi sacrifici, in particolare da parte di medici e infermieri, c'è un religioso di 72 anni che ha fatto un passo estremo decidendo di cedere il proprio respiratore a una persona che aveva più possibilità di salvarsi. Si chiamava don Giuseppe Berardelli, caduto nell'ospedale di Lovere in provincia di Bergamo, nell'epicentro dell'epidemia. 

EDIT DELLE 16.28: La Diocesi di Bergamo precisa che non si ha nessun riscontro che dal di fuori della struttura dell'ospedale sia arrivato un respiratore donato per Don Giusppe, come erroneamente riportato. Monsignor Giulio Della Vite, con cui Leggo ha parlato, ha aggiunto che non si può comunque escludere che Don Giuseppe una volta arrivato in ospedale abbia espresso la propria volontà che eventuali mezzi di soccorso fossero adoperati per pazienti più giovani. «Tutta la vita di Don Giuseppe è contrassegnata da questo tipo di pensiero».



La notizia è stata riportata dal periodico bergamasco Araberara sul cui sito web e sulle cui pagine si ricorda che "don Giuseppe era arciprete di Casnigo ormai da quasi quattordici anni e avrebbe concluso la sua missione nel paese della Val Seriana. L’ha terminata ancora prima, in un ospedale, a Lovere, colpito dal coronavirus". La comunità parrocchiale gli aveva comprato un respiratore, ma lui vi ha rinunciato per destinarlo a qualcuno più giovane di lui. Per ricordarlo niente funerale: i parrocchiani si sono affacciati sul balcone di casa e lo hanno salutato con un applauso.

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Marzo 2020, 16:51
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