Se una prova della infaticabile trasversalità di Silvio Berlusconi nella sua vita terrena (imprenditoria, finanza, tv, politica, sport) qualcuno voleva ancora averla, sono stati più che sufficienti i suoi funerali. Pur se solenni e di Stato, nella “sua” Milano, diecimila fuori dal Duomo e oltre duemila dentro la Cattedrale: gli industriali e i banchieri, i divi dello showbiz, le alte cariche dello Stato, governo al gran completo, i supporter azzurri di FI, i calciatori e i tifosi del Milan.
LA PIAZZA
Più che la politica militante potè lo sport. Diversi striscioni di Forza Italia ma erano molti di più quelli rossoneri. L’unico slogan politico colto in diretta con imbarazzo dall’inviata del Tg5 prima che arrivasse il feretro è stato quello di uno sparuto drappello che vociava «chi non salta comunista è-è». Invece, l’omaggio per l’uomo che ha riempito la bacheca del Museo Mondo Milan con 29 trofei l’ha fatta da padrone: «Un presidente, c’è solo un presidente…» sulle note di “Guantanamera” con scenografico sventolio di bandiere. In chiesa Baresi, Albertini, Boban e Sacchi.
L’ARRIVO IN DUOMO
Il feretro del Cavaliere è comparso sul sagrato con puntualità meneghina. Partita dalla villa di Arcore – un percorso di 33 chilometri puntellato da ali di folla plaudente fino al cuore della città – la bara (un cesello di ebanisteria in mogano dell’Honduras, ci facevano le chitarre a Jimi Hendrix) è stata accolta da applausi sia dentro che fuori le mura del capolavoro gotico dedicato alla Vergine Maria. Lo seguivano i cinque figli – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi – e l’ultima compagna, Marta Fascina.
LE PANCHE DEI VIP
Il potere istituzionale con il presidente Sergio Mattarella in prima fila accanto all’emiro del Qatar, Al Thani, al presidente ungherese Viktor Orban, ai presidenti di Senato e Camera, La Russa e Fontana, al premier Giorgia Meloni (che a fine giornata ha twittato «Grazie Silvio, non ti dimenticheremo») e poi il governo al completo.
I VOLTI DELLA TV
Seconda fila per Maria De Filippi, amica di famiglia, accanto a Silvia Toffanin (anche nel ruolo di nuora) che spiccava per l’outfit di un bianco accecante («lui avrebbe voluto così, il nero lo intristiva»), poi Gerry Scotti assai commosso, Lorella Cuccarini, Barbara D’Urso, Iva Zanicchi che per il Cavaliere per breve tempo lasciò il microfono per la politica, Ilary Blasi con Nicola Savino, Alba Parieti, Valeria Marini, Marco Columbro.
L’OMELIA
Anche se aveva detto di non conoscere bene Berlusconi, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha pronunciato un’omelia forte, tenace, senza sconti. Riassumendo: il Cavaliere desiderava una vita piena, amava essere amato, cercava la bellezza, le feste, la gioia ma (si sa) tutto questo è precario, era un imprenditore e dunque affascinato dal rischio negli affari, era un politico e dunque di parte, era un personaggio e dunque idolatrato e odiato. Ma era un uomo e adesso, al cospetto di Dio, è soltanto un uomo.
GIÙ IL SIPARIO
Il feretro esce dalla chiesa scortato dai corazzieri, ancora applausi, abbracci, parole di conforto, si torna ad Arcore, oggi la cremazione, poi la sepoltura sempre lì, nella villa in Brianza. Il popolo rossonero, con un urlo ancora, annulla i 6 chilometri da San Siro.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Giugno 2023, 06:00
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