Alluvione in Emilia Romagna, Confagricoltura: «Revisionare subito il Pnrr»

Alluvione in Emilia Romagna, Confagricoltura: «Revisionare subito il Pnrr»

di Enrico Sarzanini

ROMA - “La revisione in corso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”. Lo chiede Cofragricoltura per migliorare la condizione del territorio e delle strutture in Emilia Romagna e e Marche per l'ondata di maltempo che sta flaggellando le due regioni. “Siamo vicini alle popolazioni delle aree più colpite che stanno vivendo grandi disagi e un pensiero va alle vittime” si legge in una nota di Confagricoltura che inizia a fare anche la conta dei danni: “Secondo le nostre stime i danni ammontano a non meno di 6mila euro ad ettaro per i seminativi e a 32mila per i frutteti. Non va dimenticato che l’agricoltura emiliano-romagnola è ai primissimi posti in Italia per valore aggiunto e vendite all’estero”. Poi arriva l'appello alle istituzioni: “Sarà indispensabile mobilitare fondi pubblici straordinari per il ristoro dei danni e per la ripresa produttiva. In questa direzione, Confagricoltura ha già avviato le necessarie iniziative nei confronti del governo e delle forze politiche. Il 23 maggio si terrà una riunione del Consiglio dei ministri per il varo dei primi provvedimenti urgenti. Stando alle informazioni rese note dagli esperti, dall’inizio del mese sono caduti nella regione circa 500 millimetri di pioggia, un quantitativo che normalmente si registra nell’arco di sei mesi. Gli effetti alluvionali, con più di 20 fiumi esondati, sono stati i più gravi da oltre un secolo.

Senza dimenticare che, come in altre parti d’Italia, l’Emilia Romagna viene da due anni consecutivi di siccità”. Quest'utimo un altro tema che dovrà essere affrontato: “L’Istat segnala da anni – si legge ancora - che oltre il 40% dell’acqua immessa nel sistema idrico (in tutto 8 miliardi di metri cubi) va sprecata. La cura e la manutenzione del territorio sono insufficienti a causa della pluriennale riduzione degli stanziamenti pubblici. I dati elaborati dal Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNAPA) indicano che, dal 2006 al 2021, l’Italia ha perso 1.153 chilometri quadrati di suolo naturale, principalmente per l’espansione urbana. Di conseguenza, è aumentato il rischio di allagamenti, mentre sono diminuite le aree verdi e i servizi eco-sistemici. Il danno economico è stato stimato in 8 miliardi di euro l’anno”.


Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Maggio 2023, 13:12
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