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Aereo caduto, il racconto choc: «Il passeggero è morto subito, il pilota respirava ancora»
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di Attilio PALMA
«Mio suocero ha notato l’aereo zigzagare, sbandare, toccare le cime di alcuni alberi di ulivo fino a precipitare al suolo…». Il racconto, drammatico, è di un giovane che si trova sul luogo della tragedia di Gemini. «Sì, è stato lui uno dei primi – prosegue – ad arrivare nei pressi del velivolo. Il più giovane dei due piloti era già morto, l’altro ha dato qualche segno di vita ma, purtroppo, solo per pochi secondi. Ha notato tutto, ha visto l’aereo da lontano volare in maniera normale fino a perdere quota e cadere. È stato qualcosa di tremendo, che non ti aspetti».
Salvatore Settimo è il presidente dell’Associazione Faco Fly che gestisce l’aviosuperficie di Gemini e non nasconde la propria amarezza e il proprio dispiacere: «Gianluca e Tommaso erano due soci, come tutti i componenti della nostra associazione di cui sono presidente. Oltre che soci però, noi siamo tutti amici e condividiamo questa grande passione per il volo. Non sono in grado di esprimere giudizi perché saranno i rilievi tecnici e le indagini approfondite a dover chiarire cosa è accaduto. Probabilmente, e dico probabilmente, si è trattato di un errore umano. Questo modello di velivolo è prodotto nel Salento da un’azienda validissima ed è sottoposto ai collaudi, ai controlli e alle certificazioni previsti dalla legge».
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