Morgan: "Faccio X Factor solo per soldi.
Poi mi vergogno e mi chiudo in casa"
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MILANO – “Nonostante la mia strafottenza nei confronti di chi è più forte di me. Nonostante tutto, la televisione è riuscita a normalizzarmi”. Morgan parla di se nel libro “Marco Castoldi – Il libro di Morgan”, l’autobiografia del musicista e giudice (contestante) di XFactor che esce venerdì per Einaudi: “Ogni anno dico – si legge sulle anticipazioni de “Il Corriere della Sera” - sempre che sarà l’ultimo e invece, puntualmente, ci sono dei nuovi motivi, sempre diversi, per cui sono costretto a farlo. Ormai sono nel meccanismo, che non è solo economico, è tutto un sistema di interessi convergenti che orbitano intorno alla mia persona, e io non sono abbastanza forte da svincolarmene. E sono completamente schiavo”. Dopo la trasmissione giorni di silenzio: “Faccio la puntata, poi mi chiudo in casa per tre giorni e spengo il telefono. Al quarto giorno c’è sempre qualcuno che mi chiede dov’ero scomparso. “Mi sono vergognato”, rispondo. Ed è la verità. Grazie alla televisione la vergogna è diventata una delle mie attività principali. Perché alla fine, non c’è troppo da girarci intorno: la televisione ha reso un pagliaccio anche me”.