Il vulcano Cumbre Vieja sull'isola di La Palma (Canarie) non si ferma. L'enorme colata di lava ha raggiunto l'oceano formando una piramide infucata di oltre 50 metri. Lo shock termico, provocato dal contatto del magma espulso dal vulcano con l'acqua, sta causando anche consistenti nubi di gas tossici. Anche se, al momento, questo fenomeno si sta disspiando, le autorità hanno diramato l'ordine alla popolazione di rimanere isolata in casa con porte e finestre chiuse. Nel suo percorso verso il mare, la lava ha coperto parte di una strada interurbana costiera vitale per i trasporti sulla parte sud-occidentale di La Palma. Secondo i dati più recenti del sistema europeo Copernicus, le colate del vulcano hanno già distrutto almeno 589 edifici e coperto 258 ettari di terreno.
Vulcano Canarie, paura gas tossici
Il fenomeno della "piramide" è stata riferita dal gruppo Marine Geosciences dell'Istituto spagnolo di oceanografia, sul suo account Twitter: «Osserviamo in diretta l'avanzata dalla lava ai piedi della scogliera costiera che provengono dal flusso meridionale del vulcano La Palma. Si sta generando un imponente deposito alto più di 50 metri», era il messaggio pubblicato già stanotte.
Continuamos con nuestras labores de investigación a bordo del buque oceanográfico #RamonMargalef @IEOoceanografia @CSIC #LaPalmaeruption #lavaocean pic.twitter.com/keT1Tm5keA
— Vulcana IEO (@VulcanaIEO) September 29, 2021
L'allarme in Italia
Scatta l'allarme anche in Italia per l'eruzione vulcanica alla Canarie iniziata il 19 settembre sull'isola di La Palma. La nube di polveri e gas con all'interno diverse sostanze potenzialmente pericolose, tra le quali il biossido di zolfo, sta attraversando ad alta quota il Mediterraneo. 'Sorvegliate specialì sono in particolare la Sardegna e la Sicilia dove transiterà la nube a maggiore concentrazione, mentre altre regioni del centro sud saranno solo sfiorate dalle coltre.
«Stiamo verificando la situazione dalle nostre 34 stazioni della rete regionale di monitoraggio ambientale da quando il fenomeno è iniziato - spiega all'ANSA Alessandro Serci dell'Arpa Sardegna - la situazione attualmente è sotto controllo, entro i 3 microgrammi per metro cubo di biossido di zolfo. Non ha piovuto e non ci sono state ricadute». Anche le previsioni virano all'ottimismo. «Le simulazioni fatte dagli uffici competenti indicano che l'inquinante è stazionario a 5mila metri di altezza - precisa Serci - E non ci sono fenomeni meteo che comportano la ricaduta di questo inquinante verso il nostro territorio. Il dato peggiore che ci era stato indicato era previsto per sabato e domenica, ma fortunatamente non abbiamo avuto nessuno sforamento dei limiti della qualità dell'aria».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Settembre 2021, 16:07
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