Meloni e Von der Leyen in Tunisia: intesa su migranti e controlli alle frontiere

Subito 100 milioni al governo di Tunisi

Meloni e Von der Leyen in Tunisia: intesa su migranti e controlli alle frontiere

di Alessandra Severini

Una partnership fra Unione europea e Tunisia in settori strategici fra i quali quello dell’energia, del commercio e delle migrazioni e cento milioni subito da Bruxelles per il controllo delle frontiere. Questo l’accordo raggiunto nell’incontro di ieri nel palazzo presidenziale di Cartagine, fra la premier Giorgia Meloni, il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il primo ministro olandese Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied.
A soli cinque giorni di distanza dalla sua precedente visita, la premier italiana mantiene la promessa e torna a Tunisi accompagnata dai vertici dell’Ue. L’obiettivo fissato è arrivare al Consiglio europeo di fine giugno con un memorandum già siglato tra Unione europea e Tunisia. «È un primo passo importante verso la creazione di un vero e proprio partenariato con l’Unione europea che possa affrontare in maniera integrata tanto la crisi migratoria quanto il tema dello sviluppo per entrambe le sponde del Mediterraneo», ha detto soddisfatta la premier italiana a fine incontro.
Ma al di là delle dichiarazioni di rito non tutto sembra semplice. La Ue, che ha promesso fino a 900 milioni di euro, chiede infatti al presidente Saied garanzie sul rispetto dei diritti umani e sulle riforme, aspetto chiaramente sottolineato sia da Rutte che da von der Leyen. La stessa richiesta viene dal Fondo monetario internazionale che ha bloccato 1,9 miliardi di finanziamento alla Tunisia a causa dei timori di una deriva autoritaria del paese guidato da Saied. La presidente della Commissione europea ha detto in maniera abbastanza chiara che la disponibilità finanziaria della Ue è legata all’intesa fra governo tunisino e Fmi: «La Commissione europea valuterà l’assistenza macrofinanziaria non appena sarà trovato l’accordo necessario». Ma l’accordo Tunisi-Washington è ancora lontano. Il presidente Saied è restio ad adottare alcune delle riforme richieste, ma è pur vero che le risorse promesse sono indispensabili a un paese attraversato da una grave crisi finanziaria.
Dall’altro lato l’Europa ha bisogno di accordi strategici con i paesi nordafricani soprattutto sul fronte della gestione dei flussi migratori.

Le forze della maggioranza di governo hanno comunque applaudito l’iniziativa della premier Meloni, qualificandola come «un altro importante successo della politica estera italiana», mentre le opposizioni attaccano e avvertono sui rischi di regime nel paese nordafricano.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Giugno 2023, 06:10
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