«L'azienda non analizza i test Covid ma rilascia certificati di negatività per i viaggi»: l'accusa choc

«L'azienda non analizza i test Covid ma rilascia certificati di negatività per i viaggi»: l'accusa choc

Una delle principali società di test diagnostici Covid del Regno Unito, incaricata di svolgere i tamponi per rilasciare certificati di idoneità al volo per i passeggeri diretti all'estero, è finita nella bufera con una pesante accusa: essersi disfatta dei campioni non ancora analizzati e aver rilasciato ugualmente il lasciapassare. La RT Diagnostics è al centro di un'indagine del tablodi britannico “The Sun”, da cui emerge che molti dei test vengono semplicemente lasciati in giro in scatole senza essere elaborati.

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L’azienda con sede ad Halifax, UK, e gestita dal consigliere laburista Faisal Shoukat riceve al giorno fino a 10.000 test, di cui si fa carico per lasciar andare i turisti all'estero. La stessa azienda avrebbe ricevuto diverse denunce: tra le accuse quella di aver emesso risultati negativi per un test del giorno stesso, 8 prima della data prevista. In seguito alle tante accuse arrivate, l'ex segretario alla salute Jeremy Hunt ha chiesto un'indagine urgente.

«Il personale non sta testando tutti i campioni, - afferma un dipendente dell’azienda - ma alle persone viene detto che i loro risultati sono negativi. Questo è molto serio.

I loro clienti potrebbero diffondere il virus in giro completamente inconsapevoli». Inoltre, il personale che si occupava dei test sensibili è stato filmato senza indossare alcun dispositivo di protezione personale prima di lanciare i tubi nelle scatole. 

RT Diagnostics è stata fondata da Mr Shoukat (34 anni), ad aprile e, sebbene abbia agito legalmente, il servizio di accreditamento del Regno Unito ha affermato che l'azienda non è mai stata un organismo accreditato dall'UKAS. Lo stesso Shoukat risponde al The Sun dicendo: «Ci sono prove?».

I kit di test non elaborati vengono scaricati «in sacchetti di plastica neri e scaricati nel retro degli uffici» ha dichiarato un informatore che avrebbe anche ripreso col cellulare le immagini dello scempio. E prosegue: «Questo è scioccante e anche molto pericoloso nella battaglia contro il Covid. C'è bisogno di un'indagine immediata e, se del caso, di accuse».

I clienti, furiosi, hanno creato una pagina Facebook di 450 membri dove si leggono lamentele di ogni tipo, come: «I certificati stessi non hanno alcun riferimento ai campioni di prova e ognuno ha lo stesso ID».


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Luglio 2021, 12:56
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