Promessa del nuoto uccisa a 16 anni dal fidanzato: «Volevo solo convincerla a non lasciarmi»

Promessa del nuoto uccisa a 16 anni dal fidanzato: «Volevo solo convincerla a non lasciarmi»

di Alessia Strinati
Uccisa dal suo fidanzato geloso. Così è morta Safia Askarova, 16enne russa, promessa del nuoto, dopo essere stata colpita al petto, all'addome e al collo per 30 volte con un coltello dal suo fidanzato. Il ragazzo, Nikita Malygin, anche lui aspirante nuotatore, non avrebbe accettato la fine della loro relazione e dopo che Safia gli aveva comunicato che voleva farla finita lui non ci ha visto più e l'ha aggredita.

Bimba di tre anni violentata e uccisa: il corpicino trovato in una scarpata



I fatti si sono svolti nella città di Togliatti, in Russia, dove viveva la ragazza che sognava di poter partecipare alle olimpiadi. Si stava allenando duramente e ce la stava mettendo tutta per poter almeno accedere alle gare per la qualifica. Da qualche tempo però il suo fidanzato era diventato molto geloso, come hanno riferito anche gli amici della ragazza alla polizia, lei voleva troncare il rapporto ma lui non accettava questa decisione. 

Come riporta il Daily Mail, il ragazzo ha confessato quanto fatto: «Ho perso il controllo. Ho tirato fuori il mio coltello e l'ho colpita, non riesco neanche a ricordare dove esattamente», ha raccontato. A lanciare l'allerta per la scomparsa della 16enne sono stati i suoi genitori non vedendola tornare a casa, poi il suo corpo è stato trovato privo di vita in un cantiere abbandonato. In breve tempo le indagini hanno portato al fidanzato di lei che ha ribadito: «Non volevo farle del male – ha detto -. Volevo solo parlare con lei e convincerla a rimanere insieme».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Dicembre 2018, 17:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA