Marianna Budanova, la moglie del capo dei servizi segreti dell'Ucraina avvelenata: «Intossicata con metalli pesanti»

Kiev accusa la Russia, il Cremlino non commenta. E la Finlandia si blinda

di Mario Landi

Marianna Budanova, moglie del capo dell’intelligence militare ucraina (Gur) Kyrylo Budanov, è stata avvelenata con metalli pesanti. Lo riferiscono fonti del ministero della Difesa di Kiev ai media locali, che aggiungono che la donna è attualmente ricoverata e ha completato la prima fase delle cure. Oltre alla moglie del capo del Gur, nelle ultime ore è emerso che anche diversi funzionari dell’intelligence militare ucraina sono stati avvelenati, secondo quanto riferito da Andrii Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa, come riporta Rbc Ukraine. Il Cremlino per ora non commenta.

«Queste sostanze non vengono utilizzate in alcun modo nella vita quotidiana e negli affari militari. La loro presenza può indicare un tentativo intenzionale di avvelenare una persona specifica», hanno detto alcune fonti. Marianna Budanova, ricoverata in ospedale, starebbe già meglio.

Marianna, 30 anni, è la seconda moglie di Kyrylo Budanov, sono sposati da dieci anni, scrive Rbc-Ucraina.

Con una laurea in psicologia, dal 2015 al 2017 ha lavorato come volontaria presso l'Ospedale militare di Kiev. Nel 2020 si è candidata come deputata del partito Udar di Vitaliy Klitschko, sindaco della capitale ucraina. Nel 2021 è stata suo consigliere per la lotta alla corruzione. «La mia felicità è sempre con me, perché mia moglie vive con me nel mio ufficio, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Prima andavo al lavoro e tornavo a casa, ma ora...», ha detto nei mesi scorsi il capo dell'intelligence militare parlando della moglie in una intervista con Radio Liberty.

Intanto la Finlandia ha annunciato che fino al 13 dicembre chiuderà il suo ultimo valico rimasto finora aperto con la Federazione Russa a seguito di un afflusso di migranti che la Finlandia sostiene sia un attacco ibrido orchestrato da Mosca. Una decisione cge il Cremlino definisce «irrazionale».

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