Il Pentagono: «Contrattacco dell’Ucraina, russi in difficoltà». Biden: rischio attacco chimico

Il Pentagono: «Contrattacco dell’Ucraina, russi in difficoltà». Biden: rischio attacco chimico

di Giammarco Oberto

La macchina bellica russa - forte di 200mila unità - sul terreno si è fermata. Al 27° giorno di guerra, l’invasione si sta trasformando sempre più in una guerra di posizione, di fronte a un avversario tenace e motivato che dimostra ancora capacità offensive su diversi fronti. I russi non avanzano, gli ucraini contrattaccano. All’alba di ieri l’esercito di Kiev ha annunciato di aver riconquistato la città di Makariv, 60 chilometri a ovest della Capitale. «Il nemico si è visto costretto a ritirarsi al confine». Anche a Kherson - già espugnata dai russi - le forze ucraine hanno intensificato le operazioni. Nel suo ultimo rapporto operativo, ieri mattina, lo Stato Maggiore di Kiev affermava che «secondo le informazioni disponibili, le forze di occupazione russe hanno scorte di munizioni e cibo per non più di tre giorni». Anche i rifornimenti di carburante non arrivano alle prime linee: sulle strade ci sono sempre più blindati abbandonati.

I movimenti sull’immenso campo di battaglia non sono sfuggiti al Pentagono. «Stiamo vedendo dei contrattacchi delle forze dell’Ucraina contro Mosca - ha dichiarato in un’intervista alla Cnn il portavoce John Kirby - i russi sono in difficoltà». Nel suo bollettino quotidiano l’intelligence britannica conferma: «Nonostante i pesanti combattimenti, le forze ucraine continuano a respingere i tentativi russi di occupare Mariupol. Nelle altre aree del Paese le forze russe hanno registrato un altro giorno di progressi limitati con il grosso delle forze in gran parte in stallo».

Mentre a terra restano impantanati, i russi continuano a martellare duramente le città con i missili.

Ma la mancanza di progressi a terra potrebbe indurre il Cremlino a usare armi di distruzione di massa. Lo ha detto il presidente Biden stesso: le accuse russe che Kiev ha armi biologiche e chimiche «sono false e sono un chiaro segnale che Vladimir Putin, ora con le spalle al muro, sta valutando di usarle entrambe» nella guerra in Ucraina. La risposta è arrivata subito, dal viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov: «Non abbiamo simili armi, sono insinuazioni malintenzionate». In compenso, hanno le armi nucleari. Ma - ha detto ieri sera il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov - le useremo solo se l’esistenza stessa della Russia fosse minacciata». Quindi, se si trovassero al posto dell’Ucraina.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2022, 13:49
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