GUERRA

Mosca: gli ucraini attaccheranno Zaporizhzhia. Kiev smentisce. Zelensky: provocazioni pericolose. Maxi esplosione a Makiivka, nel Donetsk

Tutti gli aggiornamenti minuto per minuto sul conflitto in corso nel cuore dell'Europa

Zelensky: pericolose provocazioni russe a Zaporizhzhia

«Ho avvertito Emmanuel Macron che le truppe di occupazione stanno preparando pericolose provocazioni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Abbiamo concordato di tenere la situazione sotto il massimo controllo insieme all'Aiea»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky durante un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron.

 «Come sempre, un colloquio utile e produttivo con il presidente francese Emmanuel Macron - ha riferito Zelensky su Telegram - .Abbiamo discusso l'attuazione dei precedenti accordi di difesa e ne abbiamo raggiunti di nuovi. L'ho ringraziato per un grande lotto di veicoli corazzati, il trasporto medico tanto necessario, carri armati leggeri aggiuntivi e sistemi di difesa aerea. Abbiamo anche discusso in dettaglio la situazione in Russia e sul campo di battaglia - ha aggiunto -. Dopo le azioni di Prigozhin, il mondo intero ha visto che la Russia non ha spazio di manovra sul campo di battaglia. Al contrario, per noi si sta aprendo una finestra di opportunità. Dobbiamo agire con decisione sia militarmente che politicamente. Pertanto, è molto importante che il Vertice di Vilnius sia efficace».

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Grande esplosione a Makiivka, nella regione del Donetsk

Nelle città orientali dell'Ucraina di Donetsk e Makiivka, sotto il controllo dei russi, si è sentito il rumore di una potente esplosione. Lo riporta la Tass. Secondo il sindaco filorusso di Donetsk Alexey Kuzmin, «le forze armate ucraine hanno bombardato i quartieri Voroshilovsky e Kalininsky». Le autorità hanno invitato le persone a non uscire di casa.

 

Mosca: Kiev stanotte attaccherà la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Le forze armate ucraine cercheranno di attaccare la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella notte del 5 luglio, sganciando su di essa munizioni con scorie radioattive rimosse il 3 luglio da un'altra centrale nucleare ucraina, quella meridionale. Lo sostiene Renat Karchaa, consigliere del direttore generale della russa Rosenergoatom, citato dalla Tass. Per l'Ucraina, però, si tratta di un falso e di una provocazione. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, infatti, Mosca ha posizionato ordigni sul tetto del terzo e quarto reattore che non sarebbero destinati a danneggiarli, ma possono simulare un bombardamento da parte dell'Ucraina. «Oggi sono stati collocati oggetti estranei simili a ordigni esplosivi sul tetto esterno del terzo e quarto reattore della centrale di Zaporizhzhia. La loro detonazione non è destinata a danneggiarli, ma può creare l'immagine di un bombardamento da parte dell'Ucraina. Questo è ciò che i media e i canali telegram russi stanno diffondendo falsamente», si legge nel rapporto delle Forze armate di Kiev. L'esercito ucraino sostiene di non violare «il diritto umanitario internazionale» e che monitorerà la situazione, «pronti ad agire in qualsiasi circostanza».

«Missili Patriot occidentali usati per abbattere velivoli sui cieli russi»

I velivoli distrutti il 13 maggio scorso nella regione russa di Bryansk sarebbero stati abbattuti con i sistemi occidentali Patriot. A rivelarlo sarebbe stata la stessa Aeronautica militare ucraina in un video pubblicato in occasione della Giornata delle forze antiaeree il 3 luglio, secondo quanto ricostruito e rilanciato dai media ucraini. In un passaggio del filmato, pubblicato sui social dell'aeronautica di Kiev, è possibile vedere lato di un Patriot sul quale viene riportato il «conteggio» dei velivoli abbattuti dal sistema. Si possono distinguere le sagome tre elicotteri e un drone, con la data del 13 maggio sotto di loro. Sullo stesso fianco sono visibili anche le sagome di due aerei militari, ma le date non sono chiaramente visibili. Lo scorso 13 maggio, i media russi avevano riferito che due elicotteri e due caccia russi nell'oblast di Bryansk, provocando la morte dei loro equipaggi. Secondo il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuriy Ihnat, un terzo elicottero è caduto nella regione russa lo stesso giorno.

Droni ucraini su Mosca. La giornata

I droni tornano a volare nei cieli di Mosca. Un nuovo attacco di cinque velivoli senza pilota è avvenuto nelle prime ore di oggi nella regione della capitale, senza provocare danni né vittime, ma un'interruzione del traffico di tre ore all'aeroporto di Vnukovo, uno dei tre scali internazionali della città. Mosca parla di un nuovo attacco «terroristico» ucraino che non sarebbe stato possibile «senza l'aiuto degli Stati Uniti e dei loro alleati della Nato». Ma, come di consueto, le autorità ucraine non confermano né smentiscono la loro responsabilità. Il ministero degli Esteri russo, intanto, ha ribadito che non ci sono «le basi» per prolungare l'accordo per l'esportazione del grano ucraino dai porti sul Mar Nero oltre la scadenza del 17 luglio. Vladimir Putin è tornato invece a partecipare ad un evento internazionale per la prima volta dopo la ribellione della Wagner, il 24 giugno. Il presidente ha preso parte a un vertice in teleconferenza dei Paesi dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), al quale era presente anche il suo omologo cinese Xi Jinping. «Il popolo russo è unito come mai prima d'ora», ha assicurato Putin, ringraziando i partner per il sostegno manifestatogli durante la crisi. Mosca, ha aggiunto, sta combattendo «una guerra ibrida» che le è stata scatenata contro, ma «continua a resistere con fiducia alle pressioni esterne e alle sanzioni». Da parte sua, l'ex presidente Dmitry Medvedev ha fatto sapere che dal primo gennaio ad oggi oltre 185.000 russi sono entrati a contratto nelle forze armate, di cui 10.000 solo nell'ultima settimana. E ciò a testimonianza, ha aggiunto, che «il tentativo di ammutinamento non ha influenzato in alcun modo l'atteggiamento dei cittadini verso il servizio volontario». Sul terreno, gli ucraini hanno denunciato l'uccisione di due civili in un bombardamento avvenuto stamane su Kherson, nel sud, e un altro attacco russo nella regione nord-orientale di Kharkiv, con un bilancio di 43 feriti tra i quali 12 bambini. La controffensiva ucraina prosegue nel frattempo con risultati contenuti. Il ministero della Difesa russo ha detto che 200 soldati di Kiev sono stati eliminati nelle ultime 24 ore, durante le quali le forze di Mosca hanno respinto nuovi attacchi in tre direzioni: quelle di Donetsk, il sud di Donetsk e Krasny Liman. Ma Valeriy Shershen, portavoce del comando sud delle truppe ucraine, ha sostenuto che l'esercito di Kiev è riuscito ad avanzare di circa due chilometri nella regione di Zaporizhzhia in direzione di Berdiansk, situata sulla costa del Mar d'Azov. Movimenti quasi impercettibili, insomma, e così potrebbe andare avanti a lungo se l'Ucraina rimarrà alla mercè della superiorità aerea russa. Di qui le continue richieste di Kiev ai Paesi Nato perché forniscano jet militari. Richiesta che l'Alleanza non sembra intenzionata a soddisfare, almeno in tempi brevi. «Addestrare piloti, tecnici, fare la logistica non sarà possibile durante la controffensiva», ha chiarito l'ammiraglio l'ammiraglio Rob Baeur, presidente del comitato militare del Patto atlantico. Per quanto riguarda i droni lanciati verso Mosca, il ministero della Difesa ha detto che quattro sono stati abbattuti e un quinto, neutralizzato dai sistemi elettronici antiaerei, è precipitato. Uno dei velivoli senza pilota, hanno precisato i servizi di soccorso, è caduto vicino a Kubinka, località una quarantina di chilometri dall'aeroporto di Vnukovo. Alle accuse della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova di avere compiuto un attacco «terroristico», il portavoce del servizio segreto militare ucraino, Andrei Yusov, non ha confermato il coinvolgimento di Kiev, ma ha detto che «cose del genere succedono, qualcosa può colpire Mosca, può succedere». Intanto il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che due bombardieri strategici Tu-95MS hanno condotto un «volo programmato» di 13 ore sulle acque neutrali del mare di Bering, ad ovest della costa dell'Alaska. Infine, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei inviato del Papa per l'iniziativa di pace del Vaticano, ha detto di aver riferito al Pontefice sulla missione fatta la settimana scorsa a Mosca, confermando che si è incentrata soprattutto sul dossier dei bambini ucraini che Kiev accusa i russi di avere deportato. «Dobbiamo mettere a punto un meccanismo e quanto prima fare quello che è possibile fare», si è limitato a dire il prelato.

Mosca, impossibili attacchi droni senza l'aiuto Usa a Kiev

Gli attacchi con i droni contro la regione di Mosca come quello avvenuto stamane «non sarebbero possibili senza l'aiuto degli Stati Uniti e dei loro alleati della Nato al regime di Kiev». Lo ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri russo. Gli Usa e gli altri Paesi dell'Alleanza forniscono droni all'Ucraina, «addestrano gli operatori di droni e forniscono informazioni d'intelligence necessarie a commettere tali crimini, ottenute anche con l'impiego di satelliti civili e militari», afferma il ministero, citato dall'agenzia Ria Novosti.

 

 

Medvedev: "Da gennaio 185 mila nuove reclute"

Dal primo gennaio nell'esercito russo sono state reclutate altre 185 mila persone. Lo riferisce il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un video postato su Telegram citato dal Guardian. Si tratterebbe di professionisti a contratto. Soltanto nell'ultima settimana, secondo Medvedev, si sarebbero arruolate altre 10 mila persone e questo dimostrerebbe che «il tentativo di ammutinamento del Gruppo Wagner non ha cambiato l'atteggiamento della popolazione nei confronti del servizio militare nell'aerea dell'operazione speciale».

Due bombardieri russi in volo ad ovest dell'Alaska

Due bombardieri strategici russi Tu-95MS hanno condotto un «volo programmato» di 13 ore sulle acque neutrali del mare di Bering, ad ovest della costa dell'Alaska. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa citato dall'agenzia Ria Novosti. Gli equipaggi hanno anche eseguito un'esercitazione per il rifornimento in volo. I due bombardieri erano accompagnati da caccia Su-30SM e Su-35S. Il ministero sottolinea che tutti i voli delle forze aeropoaziali russe sono condotti in stretta osservanza delle regole internazionali per l'uso dello spazio aereo.

Putin, popolo unito come non mai dopo rivolta Wagner

«Il popolo russo è unito come non mai» dopo la rivolta armata del gruppo Wagner contro Mosca. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo al vertice della Sco in videoconferenza. «La solidarietà e la responsabilità per il destino della patria sono state chiaramente dimostrate dagli ambienti politici russi e dall'intera società, ponendosi come un fronte unito contro il tentativo di ribellione armata», ha detto Putin.

Mosca non vuole rinnovare l'accordo sul grano

Per la Russia non ci sono gli elementi di base per rinnovare l'accordo sulle esportazioni d grano attraverso il Mar Nero. Lo ha precisato una nota del ministero degli Esteri a meno di due settimane dalla scadenza dell'accordo. Mosca sta facendo il possibile perché tutte le navi coinvolte dall'accordo possano lasciare il Mar Nero prima della scadenza del 17 luglio, si precisa.

La Russia - che è uno dei maggiori produttori agricoli mondiali - minaccia regolarmente di ritirarsi dall’accordo sui cereali ucraino concluso nel luglio 2022 con il patrocinio delle Nazioni Unite e della Turchia.

Per Mosca le sanzioni adottate dall’Occidente dopo l’inizio dell’invasione in Ucarina, stanno «bloccando le esportazioni agricole russe». La Russia accusa inoltre l’Ucraina di aver fatto esplodere, all’inizio di giugno, un' importante infrastruttura utilizzata per esportare ammoniaca e fertilizzanti.

Infine, la Russia accusa l’Occidente di monopolizzare le esportazioni di grano ucraino destinate all’Africa e all’Asia, trasformando l’accordo in «un’esportazione puramente commerciale di cibo ucraino verso Paesi benestanti», secondo il ministero degli Esteri russo.

Secondo Mosca, i Paesi più poveri hanno ricevuto solo il 2,6% delle merci agricole inviate dall’Ucraina, rispetto all’81% destinato a «Paesi ad alto e medio reddito». L’accordo, che ha contribuito ad alleviare la crisi alimentare globale causata dal conflitto in Ucraina, è stato prorogato piu volte, l’ultima a maggio, a seguito di intensi negoziati. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato a giugno di essere «preoccupato» per la sua estensione.

Aiea: «Centrale nucleare di Zaporozhzhia alimentata solo da riserva»

«La centrale nucleare di Zaporozhzhia ha perso il contatto con la sua principale linea di trasmissione esterna. La stazione è ora alimentata da fonti di alimentazione di riserva». Lo ha detto il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi, come riporta RBC-Ucraina. «Oggi alle 01:21, l'unica linea di trasmissione rimanente da 750 kilovolt è stata disconnessa, su quattro che esistevano prima del conflitto. Non si sa cosa abbia causato l'interruzione di corrente e quanto durerà», ha detto. Ora per pompare l'acqua di raffreddamento per la stazione, la centrale «ha dovuto passare all'unica linea di trasmissione di standby a 330 kV».

Attacco a Kharkiv: bilancio sale a 31 feriti, 9 bambini

È salito a 31 feriti, di cui 9 bambini, il bilancio dell'attacco russo che oggi ha colpito Pervomaisky, nella regione orientale di Kharkiv. «Alle 15 (ora locale) è noto un numero significativo di vittime: 31 persone sono state ricoverate in ospedale (9 di loro sono bambini, 2 neonati - 1 anno e 10 mesi). Ci sono palazzi e automobili danneggiate», ha riferito su Telegram il capo dell'ufficio della presidenza ucraina Andriy Yermak.

Scuola di recitazione russa apre corsi per il teatro a Mariupol

l teatro di Mariupol è diventato un simbolo dell'atrocità della guerra in Ucraina. Era usato come rifugio antiaereo, ma il 16 marzo dell'anno scorso è stato sventrato dalle bombe in un raid che ha ucciso centinaia di civili. Ora - stando a quanto scrive il Moscow Times - una scuola statale russa di recitazione ha aperto le iscrizioni a un corso per futuri attori e registi per il teatro d'arte drammatica della città, devastata dalla guerra e occupata dai soldati russi. «Il programma sarà svolto attraverso corsi in presenza sulla base di finanziamenti statali per il teatro russo di arte drammatica di Mariupol», ha annunciato sul suo sito web l'Istituto statale di arti dello spettacolo di San Pietroburgo (Rgisi). I corsi sarebbero aperti per gli abitanti delle quattro regioni ucraine che la Russia occupa.

Figlio di Musaeva: «Le forze di Kadyrov sono inesistenti»

Ha detto che il re è nudo. Che le temibili forze di Ramzan Kadyrov in realtà sono uno sparuto gruppo di 500 uomini. «Li abbiamo contati uno a uno, dopo averli riconosciuti nelle foto dei post che loro stessi hanno pubblicato sui diversi social dal fronte in Ucraina. Abbiamo compilato elenchi», ha spiegato in una recente intervista all'Adnkronos il figlio di Zarema Musaeva, Abubakar Yabgulbaev, fuggito all'estero come il padre, ex giudice federale, e i suoi fratelli. Abubakar è avvocato, dissidente, vittima di persecuzioni, così come tutta la sua famiglia.

 Smonta il mito dei 'kadyrovtsy' costruito ad arte, sottolinea, da fonti russe. «Nessuno ha chiesto informazioni ai ceceni», aggiunge, parlando da una città europea, dove si trova da diversi mesi, parole che contribuiscono a spiegare la dura condanna a cinque anni e mezzo di carcere pronunciata oggi nei confronti di Musaeva, l'ostaggio che il regime a Grozny tiene contro le attività e le parole dei suoi figli.

«Prima della guerra in Ucraina, anche in Cecenia si pensava che Kadyrov disponesse di super poteri, di 20mila ma anche 50mila uomini, una forza senza limiti. Ma ora tutti hanno realizzato che ai suoi ordini ci sono solo pochi uomini. Che quello che dice è falso. Kadyrov ha messo in piedi una campagna efficace di pubbliche relazioni, ma non ha un esercito, il suo potere si basa sui circa 100mila militari russi dislocati nella Repubblica del Caucaso». «Sappiamo anche che adesso in Cecenia i commissariati sono vuoti, senza personale». Mentre Kadyrov continua a ripetere la sua versione, vale a dire, che in Ucraina hanno combattuto 20mila ceceni.

«I kadyrovtsy fanno i poliziotti per Mosca, come i polacchi reclutati dai nazisti come poliziotti dopo l'invasione della Polonia per terrorizzare i civili. La Russia ha solo bisogno che la Cecenia stia tranquilla poi quello che fa Kadyrov, qualunque cosa sia, a Mosca va bene». Incluso il rapimento di Musaeva a Nizhni Novgorod all'inizio del 2022 da uomini che parlavano ceceno, a bordo di auto con targa cecena, e portata, contro la sua volontà, a Grozny, dove è iniziato il processo a suo carico per aggressione a un agente di polizia.

«La sua vicenda è eccezionale non solo perché è una donna, che in precedenza venivano risparmiate, ma anche perché è la moglie di un giudice». Quando parla di "noi", dell'opera di identificazione degli uomini del leader ceceno, a chi si riferisce? «Io e le persone con cui sono in contatto. I soldati dei battaglioni ceceni che combattono per l'Ucraina, i volontari, i ceceni inseriti nell'esercito ucraino, amici in Cecenia e attivisti all'estero», spiega Yangulbaev, che ha 30 anni e in passato, in Cecenia e a Pyatigosk, nel Caucaso, ha lavorato per il Comitato contro la tortura, seguendo una ventina di casi, fra rapimenti, torture e assassini da parte «di forze in contatto con il governo».

«L'opposizione cecena è forte.

Ne fanno parte tanti giovani», dice, citando Tumso Abdurakhamov - vittima in Svezia di un tentato omicidio da parte dei ceceni- Khasan Khalitov -rifugiato in Turchia, dove ha ricevuto la foto della sorella denudata dopo essere stata rapita in Cecenia- mio fratello Ibrahim, e persone con una storia alle spalle, come il leader indipendentista Akhmet Zakaev. Sono tutti all'estero. Nessuno è rimasto in Cecenia«, aggiunge, parlando della ricerca di un sostegno dai Paesi Occidentali dopo «il tradimento» degli Emirati arabi uniti e dell'Arabia saudita, che ora sono «amici di Kadyrov»La sua storia di dissidente inizia nel novembre del 2015, quando viene rapito insieme al fratello Ibrahim, e al padre, fino ad allora giudice federale, non quindi un oppositore, ma una personalità in vista e indipendente. Il giudice tuttavia aveva avuto dissidi con esponenti del clan di Kadyrov «che allora non aveva ancora preso il controllo della magistratura». Ibrahim invece aveva pubblicato su VKontakte post contro il regime: «Ci hanno sequestrati, interrogati e torturati, anche dallo stesso Kadyrov, per una notte intera». «In seguito il Presidente ceceno ha ordinato che fossimo trasferiti a un commissariato di polizia, dove abbiamo subito, io e mio padre, altri abusi. Il fermo non è stato formalizzato. Volevano che io dicessi che mio padre era corrotto e mio fratello un terrorista. Ci hanno interrogato anche due generali, uno dei quali, Apti Alavdinov, ha combattuto in Ucraina in questa guerra. Poi hanno lasciato andare me e mio padre, che è stato licenziato. Mio fratello invece è stato spostato a un dipartimento delle forze speciali Sobr Terek e tenuto in una cantina per sei mesi», racconta.

Nel 2017, la storia si ripete: agenti di polizia rapiscono Ibrahim e lo arrestano formalmente con l'accusa di incitamento all'odio per le forze militari russe. Lo rilasciano il primo gennaio del 2019. senza che si sia svolto un processo, senza una condanna. Io e i miei colleghi del Comitato contro la tortura lo abbiamo portato subito a Nizhni Novgorod, con tutto il resto della famiglia.  «In Russia le cose non funzionavano. Sapevo che prima o poi sarei stato rapito o arrestato su ordine di Kadyrov che può fare quello che vuole con i ceceni in Cecenia e fuori dalla Cecenia, che sia nel resto della Russia, in Europa o in un altro Paese. Ci sono molti esempi, in Austria, Germania e Francia. E se in Cecenia può fare quello che vuole in qualunque momento, nel resto della Russia agisce in modo più accurato, ma agisce lo stesso e a volte non solo con i ceceni ma anche con persone di altre nazionalità». Esempi? Il farmacista del Daghestan Aleksei Kardashov, rapito e torturato e quindi ucciso. In questo caso, nel 2017 siamo riusciti ad avere una condanna, in un tribunale ceceno, di due agenti di polizia Aslan Dukayev e Bekkhan Abdurashidov, la prima condanna di un agente in Cecenia. «Ho lasciato la Russia nell'ottobre del 2021, dopo essere stato fermato e rilasciato dopo tre ore. Sono scappato in Georgia e da lì sono arrivato nella Repubblica Ceca. Lavoravo per il Comitato contro la tortura a Pyatigorsk, a 300 chilometri da Grozny, dopo aver fatto l'assistente in uno studio legale nella capitale della Cecenia, ma sono stato anche attivista per la difesa dei diritti umani e contro il Presidente ceceno».

«Mi sono molto impegnato per raccogliere informazioni direttamente in Cecenia, nei villaggi, come ceceno mi era facile raccogliere la fiducia delle persone ed e questo è il tema sensibile per Kadyrov». «In Cecenia la gente vive un'altra vita rispetto a quello che accade al resto dei russi. I diritti e le leggi ordinarie che funzionano in Russia non funzionano in Cecenia. Ma i kadirovtsy possono fare quello che vogliono anche nel resto della Russia. Possono andare a Mosca, rapire qualcuno è portarlo in Cecenia. E Kadyrov non lo nasconde ma lo dice apertamente alla televisione cecena, "posso prendere chi voglio, ovunque, e fare qualsiasi cosa"», conclude. 

Congelati yacht, ville e fondi russi per 2 miliardi

Ville, yacht, auto di lusso e liquidità per circa 2 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore complessivo stimato delle risorse economiche congelate a soggetti russi e bilorussi per via delle sanzioni seguite all'aggressione all' Ucraina. Lo afferma il direttore dell'Unità di Informazione Finanziaria Enzo Serata nella sua relazione annuale sottolineando: «a fine giugno di quest'anno risultavano congelati 170 rapporti finanziari intestati a 80 soggetti. L'importo totale dei fondi congelati è superiore ai 330 milioni di euro». 

 

 

Nato, Stoltenberg confermato fino a ottobre 2024

Gli alleati della Nato hanno concordato di estendere il mandato del Segretario Generale Jens Stoltenberg di un ulteriore anno, fino al 1° ottobre 2024. La decisione sarà approvata dai capi di Stato e di Governo alleati al Vertice di Vilnius. «Gli alleati hanno ringraziato il Segretario Generale per la sua leadership e il suo impegno, che sono stati fondamentali per preservare l'unità transatlantica di fronte a sfide di sicurezza senza precedenti», si legge in una nota pubblicata sul sito della Nato. «Sono onorato della decisione degli alleati di estendere il mio mandato di Segretario Generale: il legame transatlantico tra Europa e Nord America ha garantito la nostra libertà e sicurezza per quasi settantacinque anni e, in un mondo più pericoloso, la nostra grande Alleanza è più importante che mai», ha dichiarato Stoltenberg.

Putin: «Il popolo russo è unito come mai prima d'ora»

«Il popolo russo è unito come mai prima d'ora». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento on line al vertice dei paesi dello Sco, l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, nel suo primo intervento dopo l'ammutinamento di Wagner.

Putin: «È in corso una guerra ibrida contro la Russia»

«È in corso una guerra ibrida contro la Russia»: lo afferma il presidente russo Vladimir Putin nel suo primo intervento allo Sco dopo l'ammutinamento di Wagner. Lo riporta Tass. «La Russia continua a resistere con fiducia alle pressioni esterne e alle sanzioni», assicura il presidente russo.

Nato: Kiev non riceverà caccia per la controffensiva

L'Ucraina non riceverà aerei da combattimento fino a quando la controffensiva contro la Russia non sarà terminata, ha detto a Lbc (Leading britain's conversation) l'ammiraglio Rob Baeur, presidente del comitato militare della Nato, spiegando che la questione della fornitura a Kiev degli aerei da combattimento «non sarà risolta a breve termine». In vista del vertice Nato a Vilnius, Baeur ha affermato: «Addestrare piloti, tecnici, fare la logistica non sarà possibile durante la controffensiva. È comprensibile che l'Ucraina richieda questi aerei, ma non dovremmo mettere insieme questa cosa con la controffensiva».

Cinque i droni abbattuti da Mosca

«Stamani è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di perpetrare un attacco terroristico con cinque droni contro la regione di Mosca e Novaya Moskva». È quanto sostiene il ministero russo della Difesa, secondo cui «i sistemi di difesa aerea hanno distrutto quattro droni ucraini a Novaya Moskva» e un quinto «è stato eliminato con strumenti di guerra elettronica ed è caduto nel territorio del distretto di Odintsovo, nella regione di Mosca». «Non ci sono vittime né danni», viene ribadito via Telegram.

 

 

Kiev: controffensiva funziona, stiamo vincendo a Bakhmut

Il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak in un sintetico post su Telegram ha riferito che le l'esercito di Kiev sta riportando successi a Bakhmut. «Bakhmut: il nostro esercito sta facendo un ottimo lavoro lì. I russi stanno perdendo», ha scritto. Anche il segretario del consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale Oleksiy Danilov ha descritto gli ultimi giorni di battaglia come «fruttuosi» per l'Ucraina. «In questa fase di ostilità attive, le forze di difesa ucraine stanno svolgendo il compito numero uno: la massima distruzione di personale militare, equipaggiamento, depositi di carburante, veicoli militari, posti di comando, artiglieria e forze di difesa aerea dell'esercito russo», ha affermato. «Gli ultimi giorni sono stati particolarmente fruttuosi. Ora la guerra della distruzione equivale alla guerra dei chilometri. Più distrutto significa più liberato. Quanto più efficace è il primo, tanto più il secondo. Stiamo agendo con calma, saggiamente, passo dopo passo».

 

 

 

Il ministero degli Esteri russo: Kiev ha tentato un attacco "terroristico" all'aeroporto

L'Ucraina ha tentato di colpire le infrastrutture civili, compreso l'aeroporto, il che equivale a un "atto di terrorismo", lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. «Il tentativo del regime di Kiev di attaccare un'area in cui si trovano le infrastrutture civili, incluso l'aeroporto, che tra l'altro riceve anche voli stranieri, è un altro atto di terrorismo», ha scritto Zakharova in un post sull'app di messaggistica Telegram. Questa mattina diversi droni hanno attaccato Mosca e la sua regione, interrompendo temporaneamente le operazioni di volo nel principale aeroporto di Vnukovo. Il sindaco di Mosca ha detto che l'attacco è stato respinto.

 

- «Considerando che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta portando avanti questi attacchi terroristici con armi fornite dall'Occidente o acquistate con fondi occidentali, si tratta di terrorismo internazionale», aggiunge Zakharova su Telegram. «La comunità internazionale deve rendersi conto che gli Usa, il Regno Unito e la Francia, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, finanziano un regime terroristico», ha incalzato nelle accuse a Kiev.

Sindaco di Mosca conferma attacco di droni su Mosca

Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha confermato con un messaggio su Telegram l'attacco di droni sulla capitale russa - attribuendolo all'Ucraina - e l'interruzione temporanea delle operazioni di volo all'aeroporto di Vnukovo. «Oggi c'è stato un altro tentativo di attacco da parte di droni ucraini nel distretto di Novaya Moskva e nella regione di Mosca. Finora gli attacchi sono stati respinti. Per motivi di sicurezza, alcuni voli sono stati temporaneamente deviati dall'aeroporto di Vnukovo. Alle 8 sono state tolte le restrizioni nell'aeroporto di Vnukovo. Non ci sono vittime, i servizi di emergenza stanno lavorando», ha scritto.

Gli atterraggi e i decolli all'aeroporto Vnukovo di Mosca sono stati limitati

Due droni sono stati abbattuti a Novaya Moskva, un distretto amministrativo di Mosca, e un altro nella regione di Kaluga, a sud-ovest della capitale russa: lo rendono noto i servizi di emergenza alla Tass. Non sono state segnalate vittime. Secondo il media Baza, alle 4 del mattino un drone ha colpito un edificio amministrativo della base aerea russa di Kubinka. Gli atterraggi e i decolli all'aeroporto Vnukovo di Mosca sono stati limitati questa mattina «per motivi tecnici», afferma su Telegram l'agenzia federale russa per il trasporto aereo, citata dal Guardian. Non è ancora chiaro se la decisione è dovuta all'arrivo di droni.

Intercettati droni nella regione di Mosca

Due droni sarebbero stati intercettati e abbattuti nella regione di Mosca, un terzo nella regione di Kaluga, a sudovest della capitale russa. Lo rendono noto le autorità russe. «Secondo le prime informazioni, in momenti diversi, tre droni erano diretti verso Mosca», ha detto un portavoce dei servizi d'emergenza all'agenzia Tass, confermando che «due sono stati bloccati nell'area Novaya Moskva e un terzo nella regione di Kaluga». Non vengono segnalati né vittime né danni. La Tass riferisce che i servizi d'emergenza sono al lavoro nella località di Valuyevo, dove sono caduti pezzi di un drone.

Ambasciatore Usa visita giornalista Wjs a Mosca

Evan Gershkovich è «in buona salute». Lo ha detto l'ambasciatrice americana a Mosca Lynne Tracy che ha fatto visita ieri al reporter del Wall Street Journal nel carcere di Lefortovo. Secondo una nota del dipartimento di Stato il giornalista, arrestato a marzo con l'accusa di spionaggio, «resta forte nonostante la situazione».

Zelensky: la risposta di Putin a Wagner è stata debole

La risposta di Vladimir Putin alla ribellione armata del Gruppo Wagner è stata «debole» ed il presidente russo «non controlla la situazione» nelle regioni del Paese. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Cnn che sarà trasmessa mercoledì ma di cui sono state pubblicate alcune anticipazioni. «Vediamo la reazione di Putin. È debole», ha detto Zelensky, riferendosi sempre all'ammutinamento dei mercenari guidati da Yevgeny Prigozhin. «In primo luogo, vediamo che non controlla tutto. L'avanzata della Wagner in profondità in Russia e la presa di alcune regioni mostra quanto sia facile farlo. Putin non controlla la situazione nelle regioni», ha aggiunto il leader ucraino, secondo cui «tutta la verticalità di potere che aveva si sta sgretolando».

Media russi: ucciso in Donbass comandante forze cecene

Yevgeny Pisarenko, comandante dell'Akhmat, la formazione armata cecena schierata a fianco dei russi, è stato ucciso in combattimento in Donbass. Lo riferisce Rbc, un media russo allineato con il Cremlino, citando il successore di Pisarenlo, Apta Alaudinov. Anche il canale Telegram del corrispondente di guerra russo Dmitry Kulko riporta la morte di Pisarenko, detto «velikii» (il grande). Non viene reso noto quando il comandante sia stato ucciso né precisato in quale località. Nel rilanciare la notizia, Ukrainska Pravda ricorda che il battaglione dell'Akhmat combatte in Ucraina sin dall'inizio dell'invasione russa e che è stata la prima unità «volontaria» a firmare un contratto con le forze armate russe entro il primo luglio, come era stato richiesto anche alla Wagner.

Kiev: Mosca ha dispiegato 180mila uomini su due fronti a Est

Secondo Kiev, la Russia ha dispiegato oltre 180mila uomini sui due principali fronti orientali, quello di Lyman-Kupiansk e quello di Bakhmut. A fornire il dato in televisione è Serhii Cherevatyi, portavoce del gruppo orientale delle forze ucraine, rilanciato da Ukrainska pravda. «Oltre 180mila truppe sono state dispiegate nell'area di nostra responsabilità.. il fronte Lyman-Kupiansk è il più lungo e il nemico vi sta concentrando le forze. Intanto sul fronte di Bakhmut ci sono 50mila uomini», ha affermato il portavoce.

Zelensky sente Scholz

Il prossimo vertice Nato a Vilnius, l'accordo sul grano e gli ultimi sviluppi in Russia e Bielorussia, alla luce dell'ammutinamento, poi rientrato, del Gruppo Wagner sono stati i temi centrali di una «lunga e fruttuosa telefonata» tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ed il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Ringraziando il cancelliere per il «precedente pacchetto per la difesa da 2,7 miliardi di euro e per il piano pluriennale di sostegno alla difesa da 8,8 miliardi di euro» all' Ucraina, Zelensky su Twiiter ha definito la recente riunione a Copenaghen come «un passo importante verso l'attuazione della Formula di Pace». «Abbiamo coordinato le posizioni alla vigilia del Vertice Nato a Vilnius. Discusso i formati delle future garanzie di sicurezza per l' Ucraina - ha aggiunto - Ho informato sulla situazione sul campo di battaglia. Abbiamo condiviso le nostre valutazioni sugli ultimi sviluppi in Russia e Bielorussia e discusso lo stato attuale dell'accordo sui cereali e l'importanza della sua continuazione».

Prigozhin il redivivo: dopo una settimana di silenzio e mentre perdura il mistero più fitto su dove si trovi, il capo della Wagner torna a farsi sentire in un audio di 40 secondi per preannunciare «nuove vittorie al fronte in un prossimo futuro». Un messaggio che suscita ancora più interrogativi sul suo destino, anche per le modalità di diffusione: non più sul canale Telegram della sua holding Concord, ma su Grey Zone, un altro canale, e uno solo, della galassia che ruota intorno alla Wagner. Anche la brevità dell'audio fa intuire una realtà molto diversa da quando, prima del tentato ammutinamento del 24 giugno, Yevgeny Prigozhin lanciava lunghe invettive e minacce contro i vertici militari della Russia, veicolate dal canale ufficiale della Concord, Press-Sluzhba Prigozhina. Ora l'ex cuoco del Cremlino ha appena il tempo di ribadire che l'avanzata intrapresa verso Mosca era «una marcia della giustizia diretta a combattere i traditori e mobilitare la società». Ma l'obiettivo numero uno di Prigozhin, il ministro della Difesa Serghei Shoigu, parlando oggi per la prima volta di quanto accaduto, ha denunciato i piani di destabilizzare la Russia, affermando che sono «falliti perché le forze armate hanno mostrato fedeltà al loro giuramento e ai loro doveri».

 

«Oggi abbiamo bisogno del vostro sostegno più che mai, grazie per questo», scandisce ancora Prigozhin nel suo messaggio, rivolgendosi non si sa bene a chi: se ai russi in generale o ai miliziani della Wagner. Anche del destino di questi ultimi non si sa nulla. Non è chiaro quanti di loro abbiano deciso di seguire il loro capo in Bielorussia. Né si capisce su quale «fronte» la compagnia privata dovrebbe ottenere le «nuove vittorie». Nei giorni scorsi il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, aveva detto che la Wagner non sarebbe più stata utilizzata in Ucraina.

Ancora Grey Zone, tuttavia, scrive che i miliziani della Wagner si stanno già addestrando, anche con l'impiego di carri armati e armi pesanti, nei pressi di Osipovichi, a sud-est di Minsk. Il fatto che l'audio odierno non sia stata diffuso dal canale Telegram della Concord sembra confermare il processo di smantellamento in corso dell'impero non solo militare ma anche mediatico e commerciale del capo della Wagner. E ora migliaia di dipendenti della Concord potrebbero rischiare il loro posto di lavoro. Anche l'ex presidente Dmitry Medvedev, rimasto silenzioso per oltre una settimana dopo la ribellione della Wagner, è tornato a postare i suoi commenti quotidiani su Telegram, l'ultimo dei quali in cui afferma che «un'apocalisse nucleare non solo è possibile, ma anche abbastanza probabile». Oggi, ha aggiunto Medvedev, il mondo è in balia di uno scontro «molto peggiore» che durante la crisi dei missili a Cuba. Intanto, con una risposta quasi paradossale alle accuse ucraine alla Russia di avere deportato circa 20.000 bambini, il senatore russo Grigory Karasin ha parlato di un numero 35 volte superiore, cioè 700.000, trasferiti dalle zone di guerra verso il territorio russo negli ultimi anni. Si tratta tuttavia, secondo Karasin, di bambini che sono stati tratti in salvo dai combattimenti. Mosca ha sempre negato di averli portati via contro il consenso dei genitori, affermando che i minori trasferiti potranno essere riportati in Ucraina quando la situazione lo renderà possibile. Per quanto riguarda il terreno infine, la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, ha affermato che le truppe di Kiev hanno riconquistato nell'ultima settimana 37 chilometri quadrati di territorio nell'est e nel sud e un altro vice ministro, Oleksandr Pavliuk, ha detto che 5.000 soldati russi sono stati eliminati. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ammesso tuttavia che si è trattato di «una settimana difficile in prima linea». Mentre il governatore della parte controllata dai russi della provincia di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky, ha sostenuto che dall'inizio della controffensiva 20.000 soldati ucraini sono stati eliminati solo in questo oblast.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2023, 09:00
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