«Il farmacista per ritirare la prescrizione mi ha costretta a rivelare la mia malattia in pubblico. E la privacy?»

L'insistenza di un assistente farmacista ha spinto una donna, Maggie Perkins, a rivelare la malattia cronica da cui è affetta davanti a tutti i clienti della farmacia

«Il farmacista per ritirare la prescrizione mi ha costretta a rivelare la mia malattia in pubblico. E la privacy?»

di Redazione Web

Ci sono alcuni aspetti delle nostre vite che preferiremmo rimanessero privati, che sia per vergogna o più semplicemente per riservatezza. Si tratta di una scelta individuale e sebbene altre persone potrebbero pensarla diversamente, non spetta ad altri giudicare le nostre decisioni o motivazioni in queste circostanze.

Eppure, l'insistenza di un assistente farmacista ha spinto una donna, Maggie Perkins, a rivelare la malattia cronica da cui è affetta davanti a tutti i clienti lì presenti, senza che ci fosse a suo dire una reale ragione per farlo. «Quali sono i diritti alla privacy dei pazienti?», chiede in un video pubblicato sui social in cui racconta la vicenda, lamentando l'interazione avuta poco prima in farmacia

@itsmaggieperkins What are the guidelines around Patient privacy rights? I honestly do not know what my rights are as a patient at a pharmacy. I feel like the last few times I have interacted with my pharmacy, they have been very vocal about my private information and have questioned the validity of my need for medication. I understand that some medication‘s are high risk. I also believe that information should be handled with sensitivity. #patientadvocate #patientadvocacy #chronicpain #endometriosis ♬ original sound - Maggie Perkins 🍉

Il diritto alla privacy

«Ero in coda in farmacia per ritirare un antidolorifico che mi è stato prescritto per una malattia cronica - racconta Maggie nel video pubblicato sul suo account TikTok - e l'assistente farmacista mi ha chiesto "Perché ti serve questa medicina?".

Io gliel'ho detto, lei me lo ha chiesto di nuovo e io gliel'ho detto ancora una volta». Alla fine, la donna è stata costretta ad alzare la voce e a informare tutti coloro che erano presenti in quel momento del fatto che soffrisse di endometriosi. 

«Ha insistito a tal punto da spingermi a dichiarare la mia diagnosi a una stanza pienadi gente, per cui coloro che mi stavano intorno mi hanno sentito - spiega Maggie -. E io mi chiedevo, nel frattempo, dov'è la privacy del paziente? Perché a un assistente farmacista è permesso chiedere al paziente "Qual è la tua diagnosi"?». La donna capisce quali possano essere i problemi relativi agli antidolorifici e il fatto che molte persone possano abusarne, ma si sarebbe attesa una domanda simile da un farmacista, non un assistente.

«Non credo sia professionale né appropriato per qualcuno che non è né dottore né farmacista chiedermi cose simili e mettere in dubbio la validità del mio trattamento», conclude Maggie. Nei commenti diversi utenti supportano la sua lamentela e un assistente farmacista scrive: «Non riesco proprio a pensare a una ragione per cui te lo abbia dovuto domandare». Qualcuno, poi, suggerisce una risposta: «"Perché lo ha prescritto il dottore", fine».


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Aprile 2024, 13:32
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