Omicron, scienziati del Sage: «Seconda ondata all'inizio dell'estate»

I livelli di infezione Omicron sembrano aver raggiunto il picco a Londra

Allerta Omicron, scienziati del Sage: «Prevista una seconda ondata all'inizio dell'estate»

Seconda ondata di Omicron in estate? E' quanto affermano gli scienziati che hanno previsto una nuova ondata di casi all'inizio dell'estate, quando le persone riprenderanno le attività sociali e l'immunità diminuirà. Ad affermarlo sono gli esperti dello Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage).

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Come riporta il Guardian, le dimensioni e i tempi del prossimo picco di contagi «non possono essere previsti con certezza», secondo il team dell'Università di Warwick. La modellazione ha fornito proiezioni che vanno da meno di 1.000 ingressi al giorno nell'ondata successiva a circa 2.000 ogni giorno, per lo scenario in cui le restrizioni del piano B rimangono in vigore fino alla fine di gennaio e sono seguite da un graduale ritorno alla socializzazione.

Gli scienziati potrebbero anche aver sopravvalutato il vantaggio di crescita di Omicron rispetto a Delta. Poichè Omicron apparentemente ha un tempo di generazione più breve (il tempo medio tra qualcuno che viene infettato e quella persona che infetta gli altri). Ciò suggerisce che la velocità sbalorditiva con cui i casi di Omicron sono decollati potrebbe essere stata in parte dovuta al tempo di generazione più breve e al fatto che il ceppo è più contagioso. Detto ciò, infatti, si prevede un picco più basso che è più coerente con gli attuali tassi di ospedalizzazione ( 2.423 persone ricoverate giovedì).

In una riunione del 7 gennaio, gli scienziati hanno suggerito che gli ospedali potrebbero essere messi sotto pressione per un po' di tempo perché la prevalenza nelle persone anziane è alta e cresce rapidamente, con il picco di ricoveri ospedalieri previsto questo mese.

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L'Office for National Statistics (ONS) ha stimato che 3.735.000 persone - o circa 1 su 15 - in Inghilterra hanno avuto il coronavirus durante la settimana, mentre la cifra per Scozia, Galles e Irlanda del Nord era di circa una su 20.

«E' probabile che gli scenari dei ricoveri ospedalieri in Inghilterra rimarranno elevati per qualche tempo a causa dell'alto numero di infezioni e del continuo rischio di ospedalizzazione per gli anziani e gli adulti non vaccinati» hanno dichiarato gli scienziati di Sage. 

I livelli di infezione da Omicron sembrano aver raggiunto il picco a Londra, scendendo da uno su 10 alla fine del 2021 a uno su 15 nella settimana terminata il 6 gennaio, ma sono aumentati in tutte le altre regioni dell'Inghilterra ad eccezione dell'est. Il nord-ovest ha registrato i livelli più alti, uno su 10.

Ma, secondo quanto riporta il Guardian, l'ONS ha indicato che potrebbe esserci una significativa sottostima dei casi: i numeri, infatti, sono basati su test a campione rappresentativo su 150.000 persone per estrapolare probabili tassi di infezione e ha riscontrato tassi a dicembre fino a tre volte superiori ai dati ufficiali.


Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Gennaio 2022, 17:06
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