Charlie Hebdo illustra la strage di Barcellona, polemica sulla nuova copertina
di Rachele Grandinetti
La linea editoriale del settimanale francese è più che nota: satirica e quanto di più lontano dal politically correct. È più che nota anche la reazione che certe immagini e didascalie suscitano, ammantate di paura. Eppure la redazione di Charlie Hebdo non fa una piega nelle sue scelte e continua a colpire l’Islam con messaggi per niente subliminali: non lo fece neppure dopo quel 7 gennaio del 2015 quando fu bersaglio di un attacco jihadista in cui persero la vita 12 persone.
Dai social si sono sollevate accuse di razzismo e islamofobia. Ma le voci non provengono soltanto dal popolo della rete. Rmc e Bfmtv hanno riportato l’intervista a Stéphane Le Foll, ex ministro socialista ed ex portavoce del governo dell'ex presidente francese François Hollande, che non ha nascosto il disappunto per l’illustrazione di Juin, autore della cover: «Gli amalgami sono molto pericolosi. Dire che l'Islam è una religione di pace lasciando intendere, di fatto, che è una religione di morte, risulta estremamente pericoloso».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Agosto 2017, 16:47
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