Aung San Suu Kyi, graziata la leader Nobel per la pace: «Perdonata insieme a 7mila prigionieri»

Il 28 luglio aveva lasciato l’isolamento in carcere

Video

La giunta militare al potere in Myanmar ha deciso di concedere la grazia ad Aung San Suu Kyi, la leader democraticamente eletta e poi deposta con un golpe nel 2021. A riferirlo sono stati i media statali, dopo che nei giorni scorsi Aung San Suu Kyi era stata trasferita dal carcere agli arresti domiciliari.

Il presidente egiziano Al-Sisi concede la grazia a Zaki: potrà tornare in Italia

 

 Aung San Suu Kyi riceve la grazia

Il 28 luglio aveva lasciato l’isolamento in carcere. Oggi dal Myanmar arriva la notizia che la leader birmana Aung San Suu Kyi è stata graziata.

La politica ha ricevuto la grazia nell’ambito di un’amnistia della giunta di oltre 7mila prigionieri in occasione della Quaresima buddista.

«Il presidente del Consiglio di Amministrazione dello Stato perdona Daw Aung San Suu Kyi, condannata dai tribunali competenti», si legge nel comunicato del regime. La politica, premio Nobel per la pace nel 1991, era stata condannata a un sostanziale carcere a vita dopo essere stata deposta dal regime militare.

«Grazia parziale»

I media statali birmani hanno precisato successivamente che Aung San Suu Kyi ha ottenuto una grazia parziale. La leader birmana era stata condannata a 33 anni di carcere per una serie di accuse tra cui corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e mancato rispetto delle restrizioni anti Covid. La grazia riguarda cinque delle 19 condanne a suo carico e non è chiaro per il momento se porterà al suo rilascio.


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Agosto 2023, 09:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA