La carne
e la scienza

La carne e la scienza

di Alberto Mattiacci

Il Governo italiano ha portato a segno un proprio obiettivo: proibire, per legge, la vendita della cosiddetta “carne sintetica”. Il provvedimento però non proibisce che in Italia i ricercatori continuino a lavorarci su - per capire come funziona, scoprirne gli eventuali impatti sulla salute umana, ecc. Potranno farlo, anzi, bravi se lo faranno! Non suona strano questo binomio proibire/consentire? La tesi essenziale della legge mi sembra sia questa: non sappiamo se faccia male o meno -nel dubbio, stop (ma diamoci un occhio, che forse domani ne varrà la pena). Le stime parlano infatti di un mercato mondiale oggi modesto -poco sopra il miliardo- ma che, a 25 anni da oggi, arriverebbe sopra i 400 miliardi di dollari – per avere un riscontro, nel 2022 il mercato della carne “vera” in Italia è valso circa 28 miliardi di euro.

Insomma, per giocare con le parole, pare proprio che “vi sia ciccia”. Non entriamo nella disputa se la legge sia economicamente saggia o meno, ma cogliamola come esempio dell’atteggiamento di molti (troppi) italiani verso la scienza. Vale la pena ricordare che le nostre tavole sono piene di prodotti “naturali” che, senza l’intervento della mano (e della scienza) umana, non ci sarebbero: banane, mirtilli, pomodori, carote, patate, per fare qualche esempio, sono frutto di secoli di sperimentazioni e affinamento. La natura, infatti, è meravigliosa ma solo se addomesticata diviene anche gentile verso l’uomo. E la scienza, la nostra vera amica, aiuta a farlo.

riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Novembre 2023, 11:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA