Cucciolo abbandonato in un giardino, il sindaco lo adotta: «Vittima dell'ignoranza umana, ora Giotto fa parte della mia famiglia»

Il sindaco di Barasso (Varese) ha raccontato il suo gesto sui social per denunciare "la miseria di chi abbandona"

Cucciolo abbandonato in un giardino, il sindaco lo adotta: «Vittima dell'ignoranza umana, ora Giotto fa parte della mia famiglia»

di Redazione web

Dare l'esempio come sindaco, ma prima ancora come essere umano. Soprattutto se sei il rappresentante di una comunità di duemila anime. Lorenzo Di Renzo Scolari, sindaco di Barasso (Varese), ha adottato un cucciolo che era stato abbandonato in un giardino. «Vi presento Giotto: il nuovo amico a quattro zampe che da pochi giorni è entrato a far parte della mia famiglia», ha scritto su Facebook, dove ha raccontato la vicenda.

Benedetta Rossi, il messaggio che commuove: «Allontanarmi da casa mi fa apprezzare di più ciò che possiedo». A chi si riferisce?

Il racconto del sindaco

«Il suo ingresso è stato inatteso ed inusuale - spiega il sindaco - per la prima volta non ho scelto io il cagnolino che avrebbe arricchito la casa ma ci siamo scelti reciprocamente. Mercoledì questo cucciolo meticcio è stato letteralmente scaricato, senza microchip, medaglietta e in condizioni precarie (gonfio e sporco), in un giardino privato di Barasso. È arrivato, spaesato e spaventato, in Comune, dove, prima di attivare procedure come l’assegnazione in canile, ci siamo presi cura di lui ed ha imparato così a farsi amare diventando un po’ la “mascotte” del municipio», ha scritto nel lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«È un cagnetto dolce e tranquillo, dal carattere estremamente mansueto e, dopo aver partecipato alla riunione con i genitori per lo scuolabus, non avendo trovato nessuno che volesse occuparsene, ho scelto di tenerlo con me, adottandolo», ha scritto.

«Per la prima volta adotto un cucciolo vittima della miseria umana, dell’ignoranza e della stoltaggine di qualche cretino che ha pensato bene di disfarsene per chissà quale motivo (qualunque esso sia non giustificante).

Una piaga orribile, quella dell’abbandono degli animali, che dobbiamo, a gran voce, arginare e combattere. La gioia più grande è vedere Giotto finalmente rasserenato e tranquillo dopo giorni di grande smarrimento e soprattutto curato, accudito ed amato. Sicuramente ha guadagnato in noi una famiglia che se ne prenderà cura con affetto e si è allontanato da ignoranti che meriterebbero una punizione atta a far capire che esistono altri strumenti per evitare abbandoni e sofferenze. Benvenuto tra noi!».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 10:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA