Perugia, assalto al santuario: ladri alla ricerca delle ostie consacrate. C'è chi paga anche 100 euro a pezzo

Perugia, assalto al santuario: ladri alla ricerca delle ostie consacrate. C'è chi paga anche 100 euro a pezzo

di Michele Milletti

PERUGIA - Irruzione all’alba. Alla ricerca delle ostie consacrate. Che alla fine non hanno trovato, ma lo sdegno e la preoccupazione restano comunque. La comunità di Ponte della Pietra e Prepo si è svegliata ieri con una notizia che, di casa in casa, ha fatto il giro in pochissime ore: nella notte tra mercoledì e giovedì qualcuno ha fatto ingresso all’interno del santuario di Ponte della Pietra cercando evidentemente qualche oggetto prezioso. Arte sacra sicuramente, visto il posto. Ma in molti sostengono e temono come l’obiettivo principale dei misteriosi banditi entrati in azione fossero in realtà le ostie consacrate.
Ostie pronte per la celebrazione della giornata di ieri, dal momento che nella parrocchia che comprende anche Prepo e San Faustino ieri si celebrava proprio il patrono di Prepo, San Marco, con un programma religioso e di eventi iniziato a inizio settimana.


Insomma, la strada racconta come l’ipotesi più accreditata sia quella di un tentato assalto nella speranza di trovare le ostie consacrate. E la spiegazione è presto data: fonti autorevoli sostengono come da tempo, ovviamente non solo a Perugia e in Umbria, esista un vero e proprio mercato di ostie con persone disposte a pagare anche fino a 100-150 euro per un singolo pezzo. E il motivo sarebbe da ricercare sostanzialmente nell’occultismo e in particolare nella pratica delle messe nere. 
Ovviamente però non è da escludere come i balordi entrati in azione possano avere avuto anche un altro obiettivo, e cioè quello di rubare qualche pezzo di arte sacra che ha comunque un valore commerciale di non poco conto.

Non è un caso infatti come questo tipo di furto negli ultimi anni in Umbria abbia subito un’impennata. Per la presenza di tanti siti religiosi in cui sono custodite opere d’arte importanti e anche perché in alcuni casi le modalità di controllo e protezione di questi siti sono ancora basse.


Secondo uno degli ultimi report dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia, sotto questo profilo l’Umbria «rimane un obiettivo particolarmente sensibile, sia per la strategica posizione geografica che la capillare presenza di beni artistici diffusi sul territorio, prevalentemente esposti nelle chiese, nei conventi o nei piccoli, ma non per questo meno importanti, santuari, sovente ubicati in zone rurali o montane, poco frequentate e di difficile sorveglianza; luoghi dove è possibile imbattersi in opere d’arte ed oggetti di culto di pregiata fattura per loro natura molto ricercati dai collezionisti e di agevole asportazione da parte di malintenzionati».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Aprile 2024, 07:05
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