Valtellina e Valchiavenna, vacanze sicure in vetta tra “Piramidi” pietrificate, un piccolo Yosemite e arte rupestre

Valtellina e Valchiavenna, vacanze sicure in vetta tra “Piramidi” pietrificate, un piccolo Yosemite e arte rupestre

di Sabrina Quartieri
“Piramidi” pietrificate, un piccolo Yosemite italiano, un museo a cielo aperto di arte rupestre e un impressionante muro d’acqua che ricorda il “Salto Angel” in Venezuela, la cascata col maggior dislivello al mondo (979 metri). Con delle insolite attrazioni che, nel raggio di pochi chilometri, fanno compiere per associazione di immagini il giro del mondo, la Valtellina e la Valchiavenna si preparano ad accogliere i turisti per un’estate a distanza di sicurezza. Le aree alpine della provincia di Sondrio a due ore di distanza da Milano, infatti, per gli ampi spazi aperti che offrono, non corrono il rischio di assembramenti e le strutture (con il boom delle richieste di case in affitto ma le difficoltà degli alberghi a riempirsi), garantiscono il pieno rispetto delle misure anti Covid-19. Il territorio, intanto, in attesa del via libera agli spostamenti tra regioni, promette un interessante viaggio “made in Italy” tra siti unici che ricordano posti lontani e differenti epoche storiche.
 
 
 
 
VALTELLINA E VALCHIAVENNA: DOVE ANDARE E COSA FARE
 
Nella Preistoria con l’arte rupestre. Scene di caccia, guerrieri, figure antropomorfe e animali sono i protagonisti di un grande museo a cielo aperto situato tra i comuni di Grosio e Grosotto. È il Parco delle Incisioni Rupestri, pronto a riaprire i cancelli sabato 30 maggio. Gli oltre 5mila disegni presenti testimoniano la vita quotidiana dei nostri antenati in un arco temporale che va dal Tardo Neolitico fino all’Età del Ferro. Il tour tra i graffiti su roccia conduce fino alla maestosa “Rupe Magna”, regina delle incisioni nell’arco alpino. Per gli amanti del genere, si fa tappa poi in Valchiavenna, nel parco naturalistico delle Marmitte dei Giganti. L’area di origine glaciale presenta interessanti testimonianze di arte rupestre anche sulle pareti di antiche cave.
 
Tra le “Piramidi” pietrificate di Postalesio. Si trovano all’interno di una riserva naturale protetta istituita nel 1984 e, diversamente da quelle egizie, non sono state costruite dall’uomo. Si tratta infatti del frutto dell’azione erosiva esercitata dall’acqua piovana sul terreno di natura morenica, scarsamente coeso e posto su un crinale ripido. Sono nate così queste grandi colonne di massi sovrapposti dette “pilùn”, ovvero pilastri dalla forma slanciata che raggiungono fino a 12 metri di altezza. Per vederli dal vivo, basta seguire il sentiero che, dal grande parcheggio vicino al maggengo “Pra”, effettua un anello completo intorno alla zona interessata dal fenomeno naturale.
 
Alla Fonte degli Antichi Romani. La passeggiata per riscoprire la sorgente Pliniana è nel Parco Nazionale dello Stelvio. Immersa in un romantico eden che ospita le rinomate strutture termali di Bormio, zona frequentata per le proprietà benefiche delle sue acque sorgive già dagli Antichi Romani, la fonte prende il nome da Plinio il Vecchio, che l’aveva citata nei suoi scritti. Il luogo è ideale per rigenerarsi dopo lo stress e l’ansia accumulati nel lungo “lockdown” e ricaricarsi di positività prima di tornare alla vita normale in città.
 
Di castello in castello. A “un passo” dall’Europa centrale, la Valtellina, per la sua posizione strategica, è sempre stata terra di manieri e fortezze. Oggi, a testimonianza di questo, sono molti i siti medievali da visitare. Come Castel Masegra, raggiungibile con una passeggiata dal centro di Sondrio. È uno tra i pochi esempi di strutture sopravvissute allo smantellamento delle fortificazioni operato dai Grigioni nel corso del ’600. Al suo interno, un interessante museo narra la vita montana, con un focus particolare sul mondo dell’arrampicata. A Montagna, c’è invece il panoramico maniero Grumello, con affaccio dall’alto sulla città di Sondrio. Oggi è un rudere e fa parte del FAI. Immerso nei terrazzamenti del versante retico della Valtellina e benché distrutto dai Grigioni nel ’500, il maniero conserva ancora una torre e i resti di due costruzioni con i merli a coda di rondine. Per ammirarlo, occorre percorrere il “Circuito dei Castelli Grumello e Mancapane”. La gita a tema “Medioevo” continua a Grosio, nei pressi del Parco delle Incisioni Rupestri, ma anche nella zona di Tirano e dintorni, di Pedenale e Bellaguarda, per un tuffo nel passato immersi tra manieri e assolate distese di meleti e vigneti.
 
Alle cascate che ricordano il “Salto Angel”.
Sono dette dell’Acquafraggia e vengono considerate la versione valtellinese dell’impressionante muro d’acqua venezuelano “Salto Angel”, la cascata con il maggior dislivello al mondo (979 metri). Per vedere lo spettacolo del torrente che scende ininterrotto tra i muri di roccia, bisogna raggiungere la località Piuro in Val Bregaglia. Il colpo d’occhio è così impressionante che non lasciò indifferente neppure Leonardo da Vinci, tanto che nella sua opera “Codice Atlantico” scrisse: «Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere...». Dalla sommità delle cascate si percorre un sentiero attrezzato tra castagni, ginestre e rocce. Ancora: raggiunto un ampio terrazzo panoramico sul muro d’acqua, si ha quasi la sensazione di finirci dentro, per il fragoroso turbinio delle acque a pochi metri di distanza.
 
In un “piccolo Yosemite” italiano. Per le sue alte pareti granitiche e i massi erratici, è conosciuta come la versione italiana del noto parco californiano Yosemite. “Must” per gli appassionati di arrampicata, la Riserva naturale della Val di Mello, istituita nel 2009, è l’area protetta più vasta della Lombardia ed è un luogo da non perdere. 
Caratterizzata da un fondovalle pressoché pianeggiante che la rende adatta anche a famiglie con bambini, la zona offre una fuga nella natura tra laghetti cristallini, come quello dall’insolito e bizzarro nome “Bidet della Contessa”, e portentose cascate. Per una pausa golosa, non mancano i rifugi. 

Al parco avventura (gratis per i residenti). In un bosco di larici secolari, sono otto i percorsi tra liane e alberi che formano il “Larix Park” di Livigno, adatto a tutte le età e capacità. L’apertura anticipata a sabato 30 maggio è un modo per offrire alle famiglie del territorio extradoganale della Valtellina (che attende i big dello sport pronti ad allenarsi tra le sue montagne) la possibilità di svagarsi dopo la lunga quarantena. I responsabili hanno infatti deciso che, per i residenti di Livigno, l’ingresso sarà gratuito fino a venerdì 12 giugno compreso. Eventuali turisti potranno accedere a pagamento e solo su prenotazione dal sito “www.mottolino.com”.

Sul “Ponte del Cielo”. È l’attraversamento più alto e lungo d’Europa e riapre dopo tre mesi di chiusura sabato 30 maggio. La passerella tibetana di Campo Tartano torna con delle novità per i turisti: le prenotazioni si faranno online sul sito “www.pontenelcielo.it”, ma si potrà anche chiamare il numero telefonico 0342/645186. Una volta entrati, il passaggio sul ponte sarà unidirezionale, mantenendo sempre la propria destra. Si potrà accedere al percorso solo indossando la mascherina.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Maggio 2020, 16:48
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