Spalletti ct, De Laurentiis adesso frena: «Se la Figc lo vuole deve pagare la clausola, è una questione di principio»

Il presidente dei campioni d'Italia risponde con un comunicato sulla vicenda Spalletti-Nazionale

Spalletti ct, De Laurentiis adesso frena: «Se la Figc lo vuole deve pagare la clausola, è una questione di principio»

di Redazione web

Aurelio De Laurentiis dice "no". Se la Nazionale vuole Spalletti «dovrà pagare la clausola rescissoria al Napoli, è una questione di principio». Il presidente dei campioni d'Italia, risponde con un comunicato sulla futuro dell'ex allenatore partenopeo, in trattativa per diventare nuovo ct. L'ostacolo, però, è una clausola che Spalletti ha firmato con De Laurentiis, che lo vincola a restare fermo per un anno, salvo il pagamento di tre milioni di euro. «Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato», ha tuonato il produttore cinematografico.

Il comunicato di De Laurentiis

 «Dopo la valanga di considerazioni astratte comparse su molti media, svolte da autorevoli commentatori e operatori della comunicazione, ritengo sia necessario fare chiarezza sulla vicenda Spalletti, legata al suo possibile impegno come Ct della Nazionale italiana di calcio - scrive De Laurentiis nel comunicato a sua firma apparso sul sito del Napoli -. Ho sempre avuto grande rispetto per la Nazionale e quando ero giovane, oltre al Napoli era l’unica squadra che mi appassionava».

«Luciano Spalletti - continua - pur avendo un ultimo anno di contratto con il Napoli, dopo aver vinto lo scudetto ha manifestato la volontà di prendersi un periodo di distacco dall’attività di allenatore poiché “molto stanco”. Per riconoscenza per il lavoro fatto, non ho battuto ciglio anche se avrei potuto chiedergli il rispetto del contratto. Gli ho quindi dato la possibilità di prendersi questo lungo periodo di riposo. Conseguentemente sono andato alla ricerca di un allenatore che potesse sostituire Spalletti, che fosse una persona di grande esperienza e prestigio. Sono molto contento di aver individuato Rudi Garcia che farà certamente un ottimo lavoro», spiega De Laurentiis.

Poi, il presidente torna sull'addio di Spalletti al Napoli: «Tornando a Spalletti, ascoltando la voce ed il sentimento dei milioni di tifosi del Napoli che sentono un profondo legame con l’allenatore della squadra Campione d’Italia, nel concedergli la possibilità di non adempiere al suo contratto, ho chiesto garanzie sul rispetto di questo periodo sabbatico, inserendo una penale nel caso in cui il suo impegno fosse venuto meno».

 

L'attacco alla Federazione

«Per quanto riguarda la Federazione - continua DeLa - osservando la vicenda in discussione, ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell’allenatore Roberto Mancini.

A questo proposito sono due le principali considerazioni da fare: non si sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali», dice il presidente.

«E se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente - tuona De Laurentiis - Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato».

In conclusione: «Ma fino a quando si consentirà che la “regola” sia la “deroga” il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi “Spalletti” come continueranno a esprimersi “autorevoli” commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa».

E ora?

Dalla Federazione avevano già fatto trapelare che la trattativa per liberare Spalletti si è rivelata «molto complicata». Vista la fermezza della posizione di De Laurentiis, se la Figc non dovesse pagare la clausola, la scelta dovrebbe ricadere altrove. Salgono di nuovo le quotazioni di Antonio Conte, che potrebbe dunque tornare a indossare i panni del ct.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Agosto 2023, 15:14

© RIPRODUZIONE RISERVATA