La festa appena cominciata è già finita. Anzi, rimandata... La Salernitana con un gol di Dia nel finale della partita, che pareggia quello messo a segno da Olivera al 17' della ripresa, beffa il Napoli e costringe a rinviare, almeno di quattro giorni, i festeggiamenti scudetto che erano stati preparati dall'intera città e dalla squadra.
Ora il Napoli quando può festeggiare lo scudetto
Per il Napoli ora la conquista del titolo potrà avvenire giovedì quando la squadra di Spalletti sarà impegnata a Udine. Festa scudetto rimandata. Il Napoli passa in vantaggio con la Salernitana ma poi viene raggiunto sull'1-1 e non può festeggiare l'aritmetica conquista del terzo titolo nella sua storia. All'appello della 32/a giornata manca ancora la partita della Juventus che può salire al secondo posto vincendo a Bologna. Ma cosa manca ora alla squadra di Spalletti per la certezza? E in che partita può arrivare? Calcoli alla mano: la Lazio ha perso con l'Inter ed è a quota 61 punti, al massimo potrà raggiungere quota 79. La Juve deve ancora giocare ed è a quota 59, il che significa che può raggiungere al massimo gli 80 punti. Il Napoli è attualmente a 79 e, dunque, è a soli due punti - contando solo sulle proprie forze - dalla certezza aritmetica del tricolore. Il calcolo appena visto, come detto, prende in considerazione solo i risultati necessari alla squadra di Spalletti che, dunque, vincendo a Udine nel prossimo infrasettimanale di campionato giovedì sera, sarebbe certo del titolo. E le altre? Partiamo dalla Juve che, se non vincesse in serata col Bologna, sarebbe aritmeticamente fuori dalla corsa al titolo. A quel punto basterebbe un insuccesso della Lazio nella prossima giornata (la squadra di Sarri giocherà prima del Napoli, mercoledì sera col Sassuolo) per consegnare il titolo al Napoli. Se la Juve mancasse risultato a Bologna, e anche se la Lazio battesse il Sassuolo, a quel punto al Napoli basterebbe un semplice pari a Udine per festeggiare. In sintesi: il Napoli vince il campionato se…Vince; fa un punto e la Juve non vince una fra Bologna e Lecce; vince senza giocare se la Juve non vince una delle due, e Lazio non vince contro il Sassuolo.
La festa, preannunciata e organizzata con largo anticipo, sembra essere diventata reale al 17' della ripresa. Olivera salta al centro dell'area di rigore e devia di testa in rete un traversone dalla bandierina di Raspadori. Il Napoli, grazie anche alla sconfitta della Lazio con l'Inter, si cuce in quel momento lo scudetto tricolore sulla maglia.
La partita contro la Salernitana
Ma nel calcio non c'è mai nulla di scontato.
In queste condizioni tattiche il Napoli non trova spazi e per quanto faccia pazientemente girare il pallone da una parte all'altra del campo, sperando di trovare tempi e modi per una imbucata risolutiva, i pericoli per la porta di Ochoa arrivano nella prima frazione di gioco soltanto con una conclusione di testa di Osimhen e da un tiro dalla distanza di Anguissa. L'attaccante nigeriano è troppo isolato in mezzo a un nugolo di avversari, mentre Kvaraskhelia viene sistematicamente chiuso da Mazzocchi e Daniliuc in una morsa ferrea, con Pirola e Bradaric che sul lato opposto riservano lo stesso trattamento a Lozano. Nella ripresa non cambia il tema tattico.
Il pari inatteso
Il gol per il Napoli sembra poter arrivare solo con una conclusione dalla distanza o da un'azione da calcio da fermo. E infatti è proprio da calcio d'angolo che parte la parabola che Olivera devia in rete. Poi c'è la reazione della Salernitana e il gol di Dia che gela lo stadio e rimanda di qualche giorno la festa del Napoli e della città.
Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Aprile 2023, 20:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout