Lazio, Felipe Anderson e il momento no: Inzaghi gli darà una nuova chance

Lazio, Felipe Anderson e il momento no: Inzaghi gli darà una nuova chance

di Enrico Sarzanini
Dov’è finito Felipe Anderson? Se lo chiedono in tanti. Domenica allo Stadium il brasiliano è apparso l’ombra di se stesso, senza stimoli a tratti addirittura irritante. Doveva essere la sua partita, quella per dimostrare a tutto il mondo calcistico di essere un trascinatore, un leader, quello che può cambiare le partite. La sfida con la Juve ha invece confermato tutte le debolezze di un giocatore dotato tecnicamente ma troppo fragile caratterialmente. Ci dovrà lavorare Simone Inzaghi che da quando si è seduto sulla panchina biancoceleste sta provando a trasformare Anderson da pietra grezza in un diamante.

Missione possibile per uno come il tecnico biancoceleste, abile a valorizzare i giovani talenti, ma che diventa settimana dopo settimana impossibile. Già in estate tutte le fragilità del brasiliano erano emerse, con il giocatore vittima di un’inaspettata saudade che lo aveva gettato nello sconforto. Una nostalgia assecondata dalla Lazio che, nonostante i capricci del giocatore (non si presentò in ritiro a luglio ed arrivò in ritiro ad Auronzo), gli diede il permesso di partecipare alle Olimpiadi nel suo Brasile. A Formello erano certi che quella esperienza lo avrebbe forgiato, lo avrebbe fatto crescere. Nonostante la medaglia d’oro conquistata Anderson è tornato a Roma quello di sempre: debole e senza personalità. Inzaghi crede in lui e nelle sue potenzialità, spera possa diventare il vero trascinatore della squadra: ha provato a stimolarlo cambiandogli posizione in campo, facendolo sentire importante, chiedendogli sacrifici tattici.

Domenica allo Stadium è rimasto deluso e non glie lo ha mandato a dire. Al termine della partita, dopo l’acceso confronto con tutta la squadra al quale ha chiesto più grinta, concetto ribadito anche davanti alle telecamere, ha avuto un faccia a faccia con Anderson al quale ha chiesto di tirare fuori il carattere. La sua storia calcistica parla per lui: in tre stagioni e mezzo con la maglia biancoceleste ha vissuto solo quattro mesi da fenomeno con Pioli da dicembre 2014 ad aprile 2015, uomo copertina con 11 gol e 10 assist. Numeri che consentirono alla Lazio di centrare i preliminari di Champions. Poi, il buio, la depressione e il solito rendimento a corrente alternata. Senza alternative valide e con un mercato che difficilmente regalerà sorprese, Inzaghi punterà ancora sul brasiliano che adesso dovrà dimostrare di valere i 50 milioni di euro offerti due estati fa dal Manchester United.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2017, 09:48

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