Juventus, più brutta cosa non c'è: allo Stadium festa Sassuolo al 95°

Juventus, più brutta cosa non c'è: allo Stadium festa Sassuolo al 95°

di Timothy Ormezzano

Vincere o vincere, aveva detto Allegri alla vigilia. Niente da fare. La Juventus perde 1-2 contro un mervaglioso Sassuolo. Più che l'ennesimo passo falso, sembra il foglio di via dalla lotta-scudetto: a -13 dal Milan capolista, in attesa che giochi il Napoli, le speranze bianconere sono sottili come carta velina. Apre Frattesi, pareggia McKennie, decide Maxime Lopez al 95', all'ultimissimo assalto. «Siamo stati davvero bravi. Esultando ho preso una botta al collo, un dolore che accetto volentieri», sorride Dionisi. Il Sassuolo centra la sua prima storica vittoria allo Stadium sciorinando gioco e personalità.
Ha un'identità forte e chiara, quella assente in una Signora che invece improvvisa. «Abbiamo perso ordine nel finale, quando siamo diventati nevrotici. Lasciare campo aperto al Sassuolo è proprio da polli. Queste partite se non le vinci almeno non devi perderle», dice Allegri. Corsi e ricorsi storici. Nel 2015, dopo un ko contro il Sassuolo proprio alla decima giornata, partì la remuntada della Juve allegriana, che da -11 arrivò a vincere lo scudetto: «Ora parlare di obiettivi non ha senso. Il campionato è lungo, ma il punto perso questa sera può risultare importante».
Allegri cambia sei undicesimi della formazione che aveva pareggiato con l'Inter, ma al 13' perde De Sciglio per un problema al ginocchio.
La Juve parte bene, sfruttando gli spazi concessi dal Sassuolo. La palla-gol più limpida è però un tiro di Berardi deviato da Perin. Gli ospiti crescono a vista d'occhio e alzano il baricentro. Danilo salva su Raspadori e Dybala scheggia il palo con una sventola di sinistro. Al 44' il vantaggio neroverde: imbucata di Defrel per Frattesi, bravissimo a segnare infilandosi tra Alex Sandro e De Ligt.
La ripresa si apre con la Juve a trazione anteriore: fuori Rabiot e dentro Cuadrado, che si fa respingere da Ayhan sulla linea di porta la palla dell'1-1. La partita si infiamma. Raspadori sfiora il bis, Dybala impegna Consigli e sulla respinta Chiesa incorna alto. Allegri rimpiazza l'insufficiente Morata con Kaio Jorge, che ci prova in rovesciata. Il pari al 76', con McKennie che incorna un piazzato di Dybala. La Juve passa al 4-2-4 per il forcing finale. Ma sul gong il Sassuolo fa il colpaccio in contropiede: invenzione di Berardi e fuga per la vittoria di Maxime Lopez, che con un tocco sotto infila Perin. «Al 95' non esiste prendere un gol del genere», ripete più volte Allegri.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Ottobre 2021, 08:37

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