Calcioscommesse, le intercettazioni:
"Lotito ricatta Tavecchio"

Calcioscommesse, le intercettazioni: ​"Lotito ricatta Tavecchio"
BARI - "Si sono mangiati due gol a porta vuota". Lo dice, in una intercettazione telefonica, uno degli indagati, il calciatore della Puteolana Emanuele Marzocchi, che aggiorna in tempo reale Antonio Ciccarone, uno dei presunti vertici dell'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi sportive che gli inquirenti hanno sgominato con l'esecuzione di 50 provvedimenti di fermo della Dda di Catanzaro.



La partita in questione è Pomigliano-Brindisi del 14 dicembre del 2014, oggetto di "combine" e finita 0-4. A quanto rilevato, Ciccarone si trovava presso lo stadio in cui giocava il Neapolis, il secondo a Pomigliano: «Si sono mangiati due gol a porta vuota, ha scartato il portiere e tirato fuori». Una volta assicuratisi il risultato, così come prestabilito, Ciccarone commentava: «Io e te abbiamo fatto il capolavoro». Per la gara il presidente del Brindisi, Antonio Flora, avrebbe versato - secondo quanto emerge dalle indagini - 15.000 euro.



ANCHE IL FLOP DEL SAN SEVERO Uno dei vertici dell'associazione per delinquere dedita alle frodi sportive e alle truffe scoperta dalla magistratura di Catanzaro, Antonio Ciccarone, punta anche sulla vittoria del Brindisi in casa contro il San Severo, gara che effettivamente il 30 novembre del 2014 finisce 2 a 1 per il Brindisi. È quanto emerge da una intercettazione telefonica riportato nel provvedimento di fermo della Dda di Catanzaro eseguita nei confronti di 50 persone in tutta Italia.



«L'Andria c'è?» chiede Ciccarone a un responsabile di un centro scommesse. E sempre Ciccarone dice: «Si over 3,5», questa la puntata. Poi ancora chiede: «L'hai messo? Poi giochi Brindisi 1». E si parla appunto di Brindisi-San Severo.



"LOTITO RICATTA TAVECCHIO " Nelle intercettazioni precedenti a questa sono documentati contatti tra Ciccarone e il portiere del San Severo, William Carotenuto, che è indagato a piede libero: i due decidono di incontrarsi di persona, secondo l'accusa, per combinare la partita. Il giocatore, in una intercettazione, chiede che intenzioni hanno i brindisini: «Ma di là che testa ha più o meno?», dice. Il tutto in vista di un incontro con Savino Daleno, che all'epoca, nel 2014, rivestiva ruolo di consulente di mercato del Brindisi e che si era sentito telefonicamente con il presidente del Brindisi Antonio Flora. Stando all'impostazione della Dda di Catanzaro vi sarebbe stata «palese responsabilità» sportiva del portiere Carotenuto «sia sul primo sia sul secondo gol dei padroni di casa».



«Macalli e Tavecchio sono due rincoglioniti...in mano a Lotito, che li ricatta». Lo dice al telefono con il direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola, Vittorio Galigani, ex ds di diverse squadre dalla serie A alla C e oggi editorialista della rivista on line TuttoLegaPro.com.
La telefonata è negli atti dell'inchiesta di Catanzaro.


La telefonata è del 15 gennaio scorso, lo stesso giorno in cui Galigani (che non risulta indagato) aveva pubblicato sul sito TuttoLegaPro.com un editoriale in cui, scrivono gli inquirenti, «lamentava una diffusa quanto generale atmosfera di prevaricazione e malaffare imperane in seno agli organi di potere della Lega Pro». Concetti che l'uomo ribadisce nella telefonata con il Ds de L'Aquila Ercole Di Nicola (arrestato), lo stesso che, dicono sempre gli investigatori «si atteggiava a uomo di calcio ligio alle regole» quando in realtà era «capace di combinare incontri di calcio senza remore e senza scrupoli». «I due conversano a lungo e il Galigani - si legge negli atti dell'inchiesta - dava prova di quanto radicato fosse il malcostume nelle stanze del calcio professionistico italiano». Ecco il passaggio della telefonata riguardante il presidente della Figc, Lotito e Macalli (nessuno è indagato): Di Nicola: «ho visto il tuo editoriale su tutto Lega Pro...hai attaccato Lotito a tutto andare!» Galigani: «no no ma deve andare a casa deve andare...racconto storie vere, non è che racconto favole...Lotito ha rotto i coglioni...il motivo del dissidio è Lotito, non è Ma...Macalli e Tavecchio sono due rincoglioniti in mano alle...come si dice...si in mano a Lotito, che li ricatta, c'è pure che lui pensa che aveva diritto di fare il vicepresidente». Di Nicola: «eh» Galigani: «in Federcalcio, se lui lascia la sua poltrona a Macalli, c'è un motivo, se lui perde...una cosa che molti non hanno compreso..questa maggioranza della Lega, della Federcalcio, esiste in funzione del 17% della Lega Pro, se lui perde il 17% della Lega Pro salta tutta la Federcalcio...la sua stanzetta che ha lassù al quinto piano di via Allegri, lo cacciano».



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Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 19 maggio 2015




Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Maggio 2015, 14:07

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