Calcioscommesse, l'ira del Frosinone:
"Società e calciatori del tutto estranei"

Calcioscommesse, l'ira del Frosinone: "Società e calciatori del tutto estranei"

di Piergiorgio Bruni
«Il Frosinone e i suoi tesserati sono estranei a qualsiasi ipotesi di illecito sportivo o effettuazione di scommesse». Arriva nel tardo pomeriggio di ieri la smentita della società gialloblù dopo le indiscrezioni filtrate su un possibile coinvolgimento dei ciociari nel nuovo filone del calcioscommesse. Dopo gli arresti dei giorni scorsi per le presunte combine di 2 gare di serie B, risalenti alla stagione 2013/14, ora ci sarebbero pure 5 sfide di A e 11 di Lega Pro, del torneo appena concluso, ad essere sotto osservazione. Sfide in cui parrebbe essere sempre presente il Frosinone.

La società di Stirpe, si continua a leggere nella nota, sottolinea di aver «sempre costruito la propria immagine ed il proprio buon nome nel rispetto dei valori della sportività e del calcio pulito, e, in ogni occasione, ha duramente perseguito chi anche tra propri tesserati è stato ritenuto responsabile, dagli organi competenti, della commissione di illeciti sportivi».

Uno dei match incriminati sarebbe Napoli-Frosinone 4-0, dell'ultima giornata. Su questa gara, per di più, pende la spada di Damocle della procura federale che ha già aperto un'inchiesta dopo che le agenzie di scommesse segnalarono puntate da decine di migliaia di euro sull'espulsione nei primi minuti a carico dei canarini. Cartellino rosso che, puntualmente, arrivò dopo 13' per Gori.

In Lega Pro, invece, come detto, sono stati denunciati alla procura di Catania 11 incontri e, la maggior parte delle segnalazioni, riguarderebbe il Messina. Al momento, però, non ci sono elementi per delineare responsabilità delle società «ma alcune situazioni hanno davvero dell'incredibile: ci sono autogol che ricordano i tempi dell'inchiesta di Cremona».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2016, 09:44

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