Mondiali di basket, Davide Pessina: «Pozzecco ha regalato sicurezza, Gigi Datome all'ultimo ballo darà certamente tutto»

L'Italia del ct Gianmarco Pozzecco esordirà a Manila, capitale delle Filippine, contro l'Angola proprio venerdì, dalle 10 ora italiana

Mondiali di basket, Davide Pessina: «Pozzecco ha regalato sicurezza, Gigi Datome all'ultimo ballo darà certamente tutto»

di Massimo Sarti

È la storica voce tecnica per Sky Sport di NBA ed Eurolega. È Davide Pessina, 55 anni, ex ala-centro (dalle mani molto dolci) di Torino, Milano, Cantù, Treviso, Roma, Biella e Siena, con nel palmares uno scudetto e due Coppe Korac. Ha anche vestito 41 volte la maglia della Nazionale ed è stato vice campione europeo nel 1991. Il nativo di Aosta si appresta a commentare i Mondiali di basket (che saranno trasmessi da Sky, Dazn e Rai), in programma da venerdì sino al 10 settembre nelle Filippine, in Giappone ed in Indonesia. L'Italia del ct Gianmarco Pozzecco esordirà a Manila, capitale delle Filippine, contro l'Angola proprio venerdì, dalle 10 ora italiana. Sarà Pessina a commentare in diretta le partite degli azzurri, in coppia con Flavio Tranquillo, su Sky Sport Summer ed in streaming su NOW (mentre altre gare potranno vedersi anche su Sky Sport Arena e Sky Sport Action).

Pessina, come è stato l'avvicinamento dell'Italia a questi Mondiali?

«Con sette vittorie in altrettante gare di preparazione è andato tutto molto bene. Anche per come sono arrivati questi successi, contro squadre di valori diversi, ma sempre avendo una precisa identità. Pozzecco ha dato sicurezza al gruppo facendo scelte e tagli molto presto. È un gruppo che in parte si conosce dall'Europeo dell'anno scorso e questo ha probabilmente accelerato l'apprendimento dei giusti dettami nella preparazione. Sembra essere una squadra che sa quali siano i propri punti di forza».

Italia, Angola, Repubblica Dominicana, Filippine: passano le prime due. Un girone che vede come?

«È un girone non impossibile. Passano le prime due è vero, ma se si hanno ambizioni di fare strada in questi Mondiali bisognerà cercare di arrivare primi, perché ci si porterà dietro il risultato del match con la seconda classificata. L'Italia dovrà così cercare di vincere tutte e tre le partite e non sarà impossibile. L'Angola e le Filippine erano nel girone degli azzurri anche ai Mondiali del 2019 in Cina e furono battute facilmente. L'Angola sta cambiando, ha buoni lunghi e un giocatore NBA come Bruno Fernando, ma resta alla portata dell'Italia così come le Filippine, nonostante saranno trascinate dall'entusiasmo del pubblico di casa ed abbiano anch'esse una stella NBA come Jordan Clarkson. Probabilmente l'Italia si giocherà il primo posto con la Repubblica Dominicana, che ha estromesso l'Argentina nelle qualificazioni e in preparazione ha battuto il forte Canada e perso di poco con la Spagna. Ripeto, però: nulla di impossibile per gli azzurri».

Quali sono i principali punti di forza dell'Italia, che ha a sua volta un giocatore NBA, Simone Fontecchio degli Utah Jazz?

«Probabilmente Fontecchio sarà l'uomo degli ultimi tiri, la punta tecnica. Ma questa è una squadra che gioca secondo me in maniera anche diversa dagli altri, usando meno il “pick and roll” (il blocco del lungo per il proprio palleggiatore, ndr) e cercando di far muovere di più la palla. C'è un uso massiccio del tiro da tre punti e le percentuali saranno fondamentali quando arriveranno, ci si augura, le partite che contano. È un'Italia più piccola di altre squadre, ma ha dimostrato di poter tenere a rimbalzo, di poter cambiare in difesa e di essere aggressiva. Il leader emotivo, soprattutto difensivamente, potrà essere Melli con la sua esperienza. Pozzecco potrebbe poi giocare non poco con il doppio play, con due in campo contemporaneamente tra Spissu, Pajola e Spagnolo: quindi più varietà di gioco, invenzioni dal palleggio e non solo. Tonut è cresciuto nella preparazione: in difesa è sempre una certezza, in attacco può dare quei punti di cui l'Italia ha bisogno.

Poi ci sono Polonara, Ricci, che possono giocare in ruoli diversi».

E capitan Gigi Datome, all'ultima manifestazione ufficiale prima del ritiro, darà sicuramente più del 100%...

«Gigione all'ultimo ballo darà certamente tutto. Avrà minuti importanti, lui che è abituato a giocarli, nelle rotazioni di Pozzecco, anche se conteranno molto le sue condizioni fisiche. Sarà un grande valore aggiunto in una squadra che può cambiar pelle di partita in partita».

E il valore aggiunto Pozzecco, personaggio del nostro basket a 360 gradi?

«Secondo me un po' si sottovaluta l'aspetto tecnico: prepara bene le gare con il suo staff ed è riuscito a dare un'identita chiara alla sua squadra. Dal punto di vista emotivo e della leadership credo sia lampante come abbia saputo creare un gruppo, creare empatia con i giocatori e dare loro fiducia, fondamentale in tornei come i Mondiali dove ti giochi tanto fin da subito. E quando scendono sul parquet i ragazzi hanno fiducia, non esitano, ed è merito di Pozzecco perché non è semplice plasmare una squadra che sta bene insieme, si diverte e lavora con serietà. In questo il ct è stato straordinario. Di una squadra si dice bene quando si afferma che ha giocato secondo il suo massimo potenziale. All'Europeo l'anno scorso l'Italia fece questo, battendo la Serbia e uscendo ai quarti con la Francia dopo aver in pratica già vinto la gara. Credo che possa ripetersi ai Mondiali e se una squadra gioca al massimo del suo potenziale è merito dei giocatori, ma anche dell'allenatore e del suo staff».

Cosa pensa di Paolo Banchero, la stella italo-americana degli Orlando Magic nell'NBA che sembrava poter optare per l'azzurro ed invece ha scelto il Team Usa?

«Scelta totalmente legittima. Credo sia stato davvero vicino all'Italia prima della pandemia. Poi però è andato avanti: è andato molto bene all'università di Duke, è stato matricola dell'anno nell'NBA ad Orlando ed è arrivata l'offerta di Team Usa. La questione è molto più complessa di una semplice scelta tra Italia e Stati Uniti. A quel livello i giocatori sono dei brand, hanno consiglieri di tutti i tipi ed entrano in gioco altri fattori, di marketing. Per fortuna o per sfortuna, non saprei dire».

A proposito di Team Usa, gli americani, che nel 2019 manco salirono sul podio, sono i favoriti? La Spagna campione in carica può ancora dire la sua?

«Cominciamo col dire che ci sono assenze importanti. Per la Grecia manca Giannis Antetokounmpo, per la Serbia Nikola Jokic (campione NBA con Denver e miglior giocatore delle Finals, ndr), per la Spagna Ricky Rubio, solo per citarne alcune. Gli Stati Uniti sono interessanti, sono mediamente giovani, molto atletici e si conoscono più di altre volte. Come al solito vedremo come impatteranno con il basket Fiba che è diverso da quello dell'NBA. Trovo molto forte la Francia, esperta e vogliosa di vincere, anche in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Tra le europee mi piace molto la Germania, squadra completa, fisica, con Franz Wagner che può essere una stella di questi Mondiali. Come dimenticare comunque la Spagna, difficilissima da battere in queste manifestazioni con il ct Scariolo che è bravissimo sul piano tattico. La Slovenia? Bisognerà vedere dove la porterà Luka Doncic. Mi intriga la Lettonia, ma ha pescato un girone di ferro con Francia e Canada. Una resterà subito fuori. E anche il Canada non è da sottovalutare, seppur abbia qualche assenza. È molto forte e prima o poi esploderà. Infine c'è l'Australia, esperta e quarta quattro anni fa in Cina».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Agosto 2023, 18:53
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