Tour de France, Ciccone: «Sogno una vittoria di tappa e la maglia a pois». Domani il via da Bilbao

La 110ª edizione del Tour de France, la corsa a tappe ciclistica forse più grande e attesa dell’anno, partirà domani da Bilbao, nei Paesi Baschi spagnoli

Tour de France, Ciccone: «Sogno una vittoria di tappa e la maglia a pois». Domani il via da Bilbao

di Massimo Sarti

Partirà domani da Bilbao, nei Paesi Baschi spagnoli (nel 2024 le Grand Départ sarà da Firenze), la 110ª edizione del Tour de France, la corsa a tappe ciclistica più grande e attesa dell'anno. Conclusione domenica 23 luglio a Parigi, con la tradizionale passerella sugli Champs-Élysées. Per la maglia gialla dovrebbe esserci la rivincita del duello tra il danese Jonas Vingegaard, campione uscente, e lo sloveno Tadej Pogacar, trionfatore nel 2020 e nel 2021. Abbiamo parlato della Grande Boucle con un ambizioso Giulio Ciccone: il 28enne abruzzese della Lidl-Trek (ex Trek-Segafredo) è uno dei soli sette italiani che prenderanno il via al Tour. Meno (6) solo nel 1983, 40 anni fa.

Ciccone, si avvicina a questo Tour de France con quali prospettive e con quali obiettivi?

«Ci arrivo bene, sia fisicamente sia mentalmente. Sto vivendo la mia miglior stagione da quando sono professionista e, a parte il “contrattempo” del covid che mi ha impedito di essere al Giro d'Italia, tutto finora è andato molto bene. Gli obiettivi sono di correre il Tour per lasciare un segno. La vittoria di tappa è l’obiettivo, al quale aggiungo il sogno della maglia a pois di miglior scalatore».

Tutti gli appassionati hanno ancora negli occhi il terribile arrivo in salita de la Planche des Belles Filles del 2019, nel quale giungendo secondo dietro Dylan Teuns indossò la maglia gialla. Quali ricordi ed emozioni ancora oggi ci sono nel suo animo?

«È stata un’emozione a due facce, di sicuro uno dei giorni più belli della mia vita ciclistica. Al momento la delusione di arrivare secondo fu forte, poi giunse via radio la notizia della maglia gialla. Faticavo a crederci. Un’emozione indimenticabile».

Mancò infatti di un niente la vittoria di tappa. Può essere un suo obiettivo per la Grande Boucle 2023? E la maglia a pois, dopo aver conquistato la maglia azzurra di miglior scalatore al Giro 2019?

«Sì, entrambi sono obiettivi che inseguirò. In un certo modo, vanno di pari passo, perché le tappe giuste per me sono quelle di montagna ed è lì che, attaccando, posso guadagnare punti per la maglia a pois. Entrambi sono obiettivi difficili, sia chiaro, ma ho fiducia e condizione a sufficienza per provarci sino in fondo».

Con quali sensazioni è uscito dai campionati italiani a Terme di Comano vinti sabato scorso da Simone Velasco?

«Il Tricolore è sempre una gara difficilissima da interpretare, super imprevedibile. Il risultato non è stato quello che volevo, ma le sensazioni sono state buone».

Quanto è stato duro saltare il Giro a causa del covid?

«Beh, tantissimo. Saltare il Giro che partiva dal mio Abruzzo mi ha spezzato il cuore. Ammetto che ho faticato a seguire le prime tappe. Poi, però, ho accettato il fatto e girato pagina. Sapevo che era la scelta giusta per non pregiudicare il resto della stagione. E i fatti mi danno conferma.

Il rientro al Delfinato (dove Giulio ha vinto una tappa, ndr) ha confermato che la buona condizione di inizio stagione c’è ancora».

La sua squadra, dal nome nuovo Lidl-Trek, si presenta con parecchie punte: Ciccone, Pedersen, Skjelmose Jensen... Volete "disturbare" il duopolio Jumbo Visma-UAE Emirates, le squadre di Vingegaard e Pogacar?

«Sarebbe un’affermazione un po’ troppo arrogante. Loro si giocheranno la maglia gialla, noi vogliamo provare a lasciare un segno importante. Abbiamo obiettivi diversi. Noi, a parte Skjelmose che proverà a fare classifica, punteremo alle tappe. Per noi inizia una nuova era, ma sarà un percorso di crescita che, speriamo, possa portarci un giorno a battagliare con Jumbo e UAE come migliore squadra. Ora però ci concentriamo sulle vittorie di tappa, dove sappiamo di avere talento a sufficienza per riuscirci».

Per la vittoria finale di Parigi sarà ancora un duello a due tra Vingegaard e Pogacar o potrà inserirsi qualche terzo incomodo?

«Al momento fatico a vedere un terzo incomodo, perché entrambi si sono dimostrati nettamente superiori in tutte le corse che hanno disputato finora. Ma nel ciclismo, mai dire mai. Di certo la lotta per il terzo gradino del podio è apertissima».

Cosa manca a Giulio Ciccone per essere protagonista in classifica generale in un Grande Giro? Se ancora ci punta...

«Ho scelto di affrontare questo tema con meno aspettative rispetto al passato. Sia nel 2021, sia nel 2022 ho cercato di mettermi alla prova per la generale, ma il destino mi ha impedito di vedere i risultati. Una caduta al Giro e alla Vuelta mi hanno costretto al ritiro quando ero nella top five. L’anno scorso il covid ha pregiudicato il mio avvicinamento alla Corsa Rosa. Insomma, non c’è stato modo di mettermi alla prova al 100%. Quest’anno ho optato per un approccio differente, più aggressivo e rivolto alle vittorie di giornata. Risultati alla mano, sta pagando. Quest’anno sarà così, in futuro vedremo».

Al Tour 2023 prenderanno il via solo sette italiani. Segno preoccupante per il nostro ciclismo?

«Non sono d’accordo. Ciclicamente si ripete questo discorso. Se guardiamo al numero di italiani nelle squadre World Tour, la rappresentanza è tanta e forte. Semplicemente, la stagione è lunga e gli appuntamenti importanti per ogni squadra sono tanti. Non è che se non fai il Tour non sei forte. Ci sono programmi da rispettare. È un ciclismo diverso rispetto a 15-20 anni fa, innanzitutto molto più globalizzato. In gruppo c’è un numero sempre crescente di corridori da tutti i continenti, mentre prima era appannaggio di poche nazioni. Se proprio devo sottolineare una mancanza in Italia, è la cultura della bicicletta. Pedalare diventa sempre più pericoloso. Così è difficile avere bambini e ragazzi che si approcciano al ciclismo e, di conseguenza, meno possibili talenti da coltivare. Speriamo che le istituzioni provino a fare qualcosa per invertire la tendenza».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Giugno 2023, 10:21
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