Max Giusti, one man show sabato a Ostia Antica. «Ogni sera a tu per tu con il pubblico». in autunno il ritorno in tv e due film da protagonista

Per l'attore romano 28 date all'aperto. "Che gioia, il successo con il Marchese del Grillo, impaurito dal confronto con Sordi. Lo riprendiamo a ottobre in tournée, ad aprile al Sistina nuovo spettacolo da solista"

Max Giusti, one man show sabato a Ostia Antica. «Ogni sera a tu per tu con il pubblico». in autunno il ritorno in tv e due film da protagonista

di Totò Rizzo

«Ci sono due temi che mi stanno a cuore in questo spettacolo: i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri vecchi, insomma, e la figura del padre di famiglia che oggi è vaga, fuori fuoco, incerta tra figli rap e trap. Ci si ride su, ovviamente». E non potrebbe essere altrimenti con «A tutto Max», one man show col quale Max Giusti sta girando l’Italia (l’altra sera debutto in Sardegna, sabato 15 luglio tappa al teatro romano di Ostia Antica e poi in giro da Nord a Sud fino ai primi di settembre, 28 date in tutto).

Riflessioni semiserie a ruota libera, par di capire.

«Libertà assoluta di interagire col pubblico, dopo due mesi di copione col “Marchese del Grillo” al Sistina. Insomma, faccio un po’ a modo mio. Dopo tanti anni di carriera conosci le regole del mestiere, le rispetti ma ogni tanto puoi prenderti la briga di trasgredirle. L’altra sera, per esempio, in Sardegna, la gente chiedeva più volte i bis. A un certo punto, siccome nello show canto pure, ho detto “ma sì” e ho intonato “A muso duro” di Pierangelo Bertoli, canzone che amo alla follia. Beh, mi sono accorto che erano tutti lì a far roteare in aria la torcia accesa dei telefonini. Per quattro minuti mi sono sentito una popstar».

Con quello che è accaduto e accade – dal Covid alla guerra, ai quotidiani sussulti della politica – è più difficile far ridere la gente?

«No, però ti arriva dalla platea un senso più forte dello stare insieme, del condividere l’emozione dello spettacolo, come se il pubblico avesse riscoperto un rito che gli avevano tolto. A noi artisti mancava la gente, alla gente mancavamo noi ma anche lo stare seduta in teatro l’uno accanto all’altro».

Una bella soddisfazione anche “Il Marchese del Grillo”.

«50mila spettatori per la ripresa di questa commedia musicale che ho nel cuore, un allestimento grandioso. Certo, non è stato facile confrontarsi col personaggio che è diventato un’icona grazie ad Alberto Sordi e al film di Monicelli: il Marchese è il simbolo di una romanità genuina, né greve, né proterva come a volte la romanità viene dipinta. Il segreto stava nel non imitare Sordi ma nemmeno nel rinnegarlo, nel non cadere nella macchietta ma nemmeno nel disorientare il pubblico. Ci siamo riusciti». 

Dall’11 settembre torna in tv su Rai2 con un nuovo programma.

«Si intitola “Fake show – Diffidate dalle imitazioni”.

Non è un format ma un varietà originale, scritto da me con una bella squadra di autori, abbiamo setacciato l’Italia a caccia di nuovi imitatori. Ci saranno vari momenti, tra cui uno, che speriamo piaccia, in cui replicheremo programmi cult della storia della nostra televisione proprio attraverso le imitazioni di quelli che ne furono protagonisti. Sei puntate in tutto, per adesso».

Qualcuno reclama a gran voce il ritorno di “Boss in incognito”.

«È stato un bel successo di Rai2, è vero, ma aveva bisogno di riposare una stagione, di trovare nuova linfa attraverso nuove storie e le storie che propone, si sa, sciolgono anche il cuore più duro, senza effetti da tv del dolore, senza pietismi: gente comune che si alza all’alba per andare a lavorare, piccoli eroi quotidiani  spesso alle prese con vicende più grandi di loro».

Da attore le piacerebbe un one man show sul piccolo schermo?

«Certo ma per adesso sono concentrato sul nuovo progetto. Mi piacerebbe un Christmas show, due puntate speciali natalizie, come quelle che farà Stefano Di Martino per Rai2. Chissà, se lei lo scrive lo leggono e magari esaudiscono il desiderio».

Il ritorno in teatro, invece?

«A ottobre “Il Marchese del Grillo” parte in tournée per tre mesi: debutta a Trieste e chiude a gennaio a Milano. Poi al Sistina, in aprile, il mio nuovo spettacolo tutto da solo».

E il cinema? Sembra vi teniate quasi a distanza, lei e il grande schermo.

«Non ne ho fatto moltissimo, in verità. Ma nella nuova stagione escono due pellicole con me protagonista dirette entrambe da Umberto Riccioni Carteni e prodotte da Rodeo Drive e  RaiCinema. La prima è “Dicono di me” e il ruolo un po’ mi rispecchia, è la storia di un autore tv, accanto a me ci sono Paolo Calabresi e Ilaria Spada. L’altro film è “La seconda chance”, con Gabriella Pession nella parte di mia moglie e la trama ruota attorno ai problemi di due genitori di figli adolescenti».

A proposito, lei ne ha due di quell’età. Che padre è Max Giusti?

«Bisognerebbe chiederlo a loro. L’altra sera li ho accompagnati al concerto di Capo Plaza. Magari il rap non sarà il mio genere ma è stata un’esperienza bellissima».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Luglio 2023, 07:56
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