Flavio Insinna: «L’addio a L’Eredità? Nella vita bisogna saper voltare pagina, accetto le decisioni della Rai»

Il conduttore della Rai ha iniziato un nuovo percorso, a teatro

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di Dajana Mrruku

L'addio di Flavio Insinna a L'Eredità ha lasciato in molti senza parole: era diventato parte delle sere degli italiani e li accompagnava durante la cena. Eppure, Flavio non ha rancori nè dispiaceri, è sempre grato a "mamma Rai" (come la chiama Fiorello) per tutto quello che gli ha offerto. Adesso è il momento di voltare pagina e tornare a teatro, dove è pronto a imettersi in gioco per l'ennesima volta. 

Flavio Insinna, l'addio a L'Eredità

«Fosse successo a 30 anni, di non condurre più un programma, credo che avrei reagito in un altro modo. Rabbia e paura. Ma ora ho 58 anni, e a 58 anni sei obbligato ad avere il cervello della tua età. Accetti le decisioni. Poi non si può neanche pensare di condurre la stessa trasmissione per tutta la vita. Per la Rai provo solo riconoscenza. Lo dissi anche alla conferenza stampa del film tv La stoccata vincente, la storia del campione di scherma Paolo Pizzo: viviamo in un mondo in cui pensiamo che siamo solo i risultati che otteniamo, e esistono solo i miliardi di visualizzazioni. Non è così. La vita è il rapporto con gli altri, darsi», ha detto Flavio Insinna in una recente intervista a Repubblica.

«Quasi trent’anni, credo, di percorso insieme: Don Matteo, Ho sposato uno sbirro, Affari tuoi, le poi le serate speciali, Telethon, telefilm su telefilm. La Rai mi ha cambiata la vita. Ora è finita con L’eredità?, va bene ma c’è il teatro poi la fiction, ci possono essere altre cose.

Non faccio il buono, la mia è la riflessione di uno che ha quasi 60 anni e ha lavorato tanto», solo riconoscenza e belle parole per una "casa" che lo ha fatto conoscere al pubblico televisivo per quasi 30 anni.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Dicembre 2023, 08:40
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