Federico Ruffo: «"Mi manda Raitre"? Come essere a casa. E sogno un nuovo programma d'inchiesta per Raiplay»

Federico Ruffo: «"Mi manda Raitre"? Come essere a casa. E sogno un nuovo programma d'inchiesta per Raiplay»

di Emiliana Costa

«È un momento complicato, oggi le persone vogliono sapere esattamente come funzionano i vaccini e cosa sono i tamponi. Noi mettiamo in ordine le cose e le rendiamo fruibili a tutti». Parola di Federico Ruffo, da settembre al timone di Mi manda Raitre in coppia con Lidia Galeazzo. Ruffo, giornalista e scrittore romano classe 1979, è stato uno storico inviato di Report e Presa Diretta. Per le sue inchieste ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Ilaria Alpi. Suo il libro “Gli orologi del diavolo", scritto con Gianfranco Franciosi, da cui è stata tratta l'omonima miniserie di Rai1 con Beppe Fiorello, record di ascolti.

Come sta andando a "Mi manda Raitre"?
«È un ritorno a casa. Quando sono entrato in Rai, uno dei primi contratti da redattore è stato proprio con questa trasmissione. Dal punto di vista dei risultati, siamo contenti, abbiamo registrato più volte il record stagionale. Iniziando, tra l'altro, in un momento complicato. A differenza delle edizioni precedenti, non abbiamo mai avuto il pubblico in studio e quasi tutti gli ospiti sono in collegamento».

In tempo di coronavirus cosa vuole sapere la gente?
«C'è ancora grande fame di Covid ma dal punto di vista pratico. Le persone vogliono capire come organizzarsi, cosa possono fare, che tipo di mascherine scegliere. Nei giorni in cui siamo in diretta, arrivano tante domande. Noi cerchiamo di spiegare tutto in maniera semplice e questo premia».

È stato un inviato storico di Presa Diretta e Report. Qual è l'inchiesta che le è rimasta più nel cuore?
«Quella sui legami tra 'ndrangheta e ultrà della Juventus. Ho legato con il figlio di Raffaello Bucci, il tifoso bianconero morto nel luglio 2016 dopo essere precipitato dal viadotto autostradale di Fossano.

Con la nostra inchiesta, abbiamo portato alla riapertura delle indagini e al cambio del capo di imputazione da istigazione al suicidio a omicidio».

Nel 2018 ha subito un attentato in casa.
«Hanno gettato in terra della benzina, penso fosse un'intimidazione. La cosa che mi ha fatto soffrire, è che non ero solo. C'era la mia famiglia due piani sotto. Mi consola che in seguito all'inchiesta, quasi tutti i vertici del tifo della Juve sono stati arrestati».

Qual è l'inchiesta che vorrebbe fare ma che ancora non ha fatto?
«Da tempo sto pensando a un'inchiesta sugli sherpa, le guide che accompagnano gli escursionisti occidentali sulle vette più alte del mondo, come Everest e K2. Si tratta di una forma di schiavitù moderna. Ogni anno, ne muoiono una gran numero per scortare i turisti della montagna, spesso in condizioni meteo non ottimali».

Prossimi progetti?
«Dopo il successo della fiction "Gli orologi del diavolo", stiamo pensando a una seconda stagione della serie. Inoltre, mi è stato chiesto dalla casa editrice di scrivere un secondo libro. Un sogno? Spero di condurre un nuovo programma d'inchiesta su Raiplay».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Dicembre 2020, 15:03
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