"Vita da Carlo" 2, Verdone: «Io, sempre in bilico tra entusiasmo e sconfitta»

Su Paramount+ arriva la seconda stagione, con nuovi ospiti

"Vita da Carlo" 2, Verdone: «Io, sempre in bilico tra entusiasmo e sconfitta»

di Paolo Travisi

La vita di Carlo Verdone? «In bilico tra entusiasmo e sconfitta. La mia è una vita affannosa, in modo buffo, ma se non avessi avuto queste fatiche, significherebbe che non avrei lasciato il segno». È il Carlo nazionale a descrivere con queste parole, alla conferenza stampa di “Vita da Carlo”, la seconda stagione della serie (dal 15 settembre su Paramount+) in cui torna a raccontare il suo modo di vivere, tra autobiografia e finzione. Un po’ come il personaggio di Marcello Mastroianni in “8 e mezzo” di Fellini, stavolta Verdone vuole dirigere un film intimista in bianco e nero, ma il produttore gli impone il cantante Sangiovanni, suo alter ego da giovane, perché ha milioni di follower. Verdone accetta a malincuore, («ma che c’entra lui è pure di Vicenza, io de Roma!») tra vecchi personaggi, l’amico Max Tortora e l’ex-moglie Monica Guerritore, new entry come Stefania Roccia e divertenti cameo con guest star di prima linea: Maria De Filippi, Claudia Gerini, Zlatan Ibrahimovic, Christian De Sica (bellissimo il remake del balletto di “Borotalco”) e Fabio Traversa, il Fabris di “Compagni di scuola”, uno dei personaggi cult creati da Verdone. «L’ho chiamato quasi per risarcirlo, perché ancora oggi la gente per strada gli dice a Fabris non ti mettere di profilo. Ho voluto scrivergli un bel ruolo, in cui inizia la vendetta di Fabris che diventerà uno squilibrato», “spoilera” Verdone, che dopo la prima stagione non voleva continuare «perché è stata una distruzione, poi ho accettato la seconda con paura, perché in genere i numeri due vengono peggio, ma qui c’è un tono autobiografico più forte e a novembre iniziamo a girare anche la terza», confessa l’attore a cui manca fare cinema. «Dopo la terza serie basta, torniamo al cinema, è da contratto» (risate in sala, ndr) dice in presenza del produttore Aurelio De Laurentiis.


E se nella serie gira un film d’autore, nella realtà? «Credo che alcuni miei film siano commedie d’autore; certo mi manca l’occasione in cui faccio il regista di un film non comico, ma prima o poi lo farò.

Magari un domani scriverò anche un romanzo», confida Verdone, che non vede bene la situazione attuale in sala. «Non so cosa manchi al cinema italiano, forse il pubblico cerca nuovi attori o storie», riflette l’attore-regista romano, che in merito alla polemica innescata da Favino sui registi americani che non scelgono i nostri attori per personaggi italiani, precisa «il regista è l’artefice del film, ed è lui che sceglie l’attore, lasciamo stare le polemiche inutili».


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Settembre 2023, 12:10
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