Il Massimo di Palermo presenta la nuova stagione: amori infelici per l'opera e tre balletti...“da favola”

"I Capuleti e i Montecchi" di Bellini inaugurano il 22 novembre, due omaggi a Puccini nel centenario della morte, tornano "I pescatori di perle" di Bizet dopo 57 anni

Il Massimo di Palermo presenta la nuova stagione: amori infelici per l'opera e tre balletti...“da favola”

di Totò Rizzo

Sarà “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini ad inaugurare il 22 novembre la stagione di opere e balletti 2023/24 del Teatro Massimo di Palermo. Un nuovo allestimento “visionario” affidato al regista e coreografo israeliano Idan Cohen che spiega così la sua idea appositamente pensata per il teatro lirico palermitano: «Ho immaginato di ambientare l’opera in un museo tassidermico distopico disegnato magistralmente dalle scene di Riccardo Massironi e dai costumi di Edoardo Russo. Durante lo svolgimento dell’opera il museo, con le sue teche e le sue immagini riflesse, subisce un'affascinante trasformazione. La sabbia che scorre nelle grandi clessidre che occupano la scena infrange il vetro e invade il palcoscenico. Quanto accade serve non solo a offrire una metafora del modo in cui interagiamo con la natura e la cultura, ma anche ad analizzare la manipolazione dei giovani amanti in una società che idealizza e feticizza la giovinezza, e in particolare il corpo delle donne». Sul podio Omer Meir Wellber, direttore musicale del Massimo, nei ruoli principali (Bellini pensò a due voci femminili per i due protagonisti) il mezzosoprano russo Maria Kataeva (Romeo) e il soprano spagnolo Marina Monzò (Giulietta).

Ancora un nuovo allestimento per la seconda proposta (15/23 dicembre), di balletto questa volta: “Biancaneve” con le coreografie originali firmate dal direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau e da Vincenzo Veneruso. Un balletto nei canoni della classicità, puntualizza Colau, sul podio Danila Grassi, scene di Apolonia Polona Loborec, costumi di Cécile Flamand.

Il 2024 si apre con la riproposta del “Rigoletto” verdiano (20/28 gennaio) che firmò per la regia l’attore americano John Turturro (ripresa da Cecilia Ligorio che fu assistente di Turturro per la prima messinscena cinque anni fa). Bacchetta in mano a Daniel Oren, il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat nei panni del giullare nel Ducato di Mantova.

Primo omaggio a Giacomo Puccini, nell’anno centenario della morte (1924), con la ripresa di “Madama Butterfly” (16/24 febbraio), regia di Nicola Berloffa  che trasferisce l’opera nel secondo dopoguerra in un Paese sottomesso all’occupazione degli americani (un teatro giapponese affollato di marines che si contendono le geishe più belle), protagonista il soprano Maria Agresta nel ruolo di Cio-cio-san.

Dal 16 al 24 marzo torna in scena il Corpo di Ballo del Massimo con  “Cenerentola” di Prokofiev, nella pluripremiata versione coreografica di Thierry Malandain.

Sul podio Mojca Lavrenčič,  scene e costumi di Jorge Gallardo.

Dopo un silenzio durato 57 anni (l’ultima volta che era stata allestita sul palcoscenico di piazza Verdi è stato nel 1966) riappare “Les pêcheurs de perles” (I pescatori di perle) di Bizet (14/21 aprile) Thomas Lebrun regista, scene di Antoine Fontaine, costumi di David Belugou. E perle usciranno dalla partitura di Bizet visto che la bacchetta sarà quella dell’indomito 86enne Gabriele Ferro.

Altro ritorno dopo 42 anni (dal 19 al 31 maggio) quello di “Tristan und Isolde” di Wagner diretto Omer Meir Wellber, nuovo allestimento affidato alla regia di Daniele Menghini, alle scene di Davide Signorini e ai costumi di Nika Campisi.

Aria di Broadway degli anni ’20 del secolo scorso con “Lady, be good” di George Gershwin (18/25 giugno): il musical sarà proposto  nell’allestimento del Teatro della Zarzuela di Madrid, con la regia dello spagnolo Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Jesús Ruiz e le coreografie di Nuria Castejòn.

Secondo omaggio pucciniano con “Turandot” (21/29 settembre) in un nuovo allestimento con la regia di Alessandro Talevi, scene e costumi di Anna Bonomelli, sul podio  Carlo Goldstein, il soprano Ewa Płonka nei panni della crudele e infelice principessa.

Torna il balletto e torna la favola – dopo “Biancaneve” e “Cenerentola” – con “Peter Pan”  su coreografia di Sasha Riva e Simone Repele, che firmano anche scene e costumi, su musiche di  Mendelssohn dirette sul podio da Keren Kagarlitsky.

Dal 22 al 29 ottobre la stagione si conclude con un ritorno “storico”, quello di “Elisabetta regina d’Inghilterra” di Rossini che debuttò a Palermo, al Teatro Carolino, nel 1827 e che proprio il Massimo di Palermo tirò fuori dall’oblio nel 1971, con una memorabile “prima assoluta” in epoca moderna con Leyla Gencer indimenticata protagonista. Stavolta l’allestimento sarà quello del Rossini Opera Festival firmato da David Livermore, un’ambientazione anni Cinquanta del secolo scorso, conle scene di Giò Forma e i costumi di Gianluca Falaschi. Nel ruolo della protagonista il soprano georgiano Nino Machaidze.

Tredici i concerti della stagione sinfonica (15 novembre 2023/3 novembre 2024) tra cui spicca un omaggio a Maria Callas affidato alla conterranea Myrtò Papatanasiu.


Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Luglio 2023, 08:11
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