Santa Cecilia, la stagione inizia col Fidelio. Pappano: “Utopia in musica”

Santa Cecilia, la stagione inizia col Fidelio. Pappano: “Utopia in musica”

di Stefania Cigarini
Un inno alla libertà contro la tirannia, la celebrazione dell'incredibile coraggio di una donna innamorata, l'appoggio concreto a chi vive - oggi - un'esperienza di carcere.

C'è tutto questo, in Fidelio, l'unica opera di teatro musicale scritta di Beethoven - in apertura della stagione Sinfonica dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia, diretta da sir Antonio Pappano. Beethoven racconta dell'ingegno e delle traversie di una moglie votata alla salvezza del marito richiuso in carcere. Sceglierà una via ardimentosa e insolita - «ma senza melodrammi, in modo difficile e complicato» precisa Pappano - e alla fine riuscirà a salvarlo.

L'Accademia di Santa Cecilia, à côté della rappresentazione scenica, aggiunge il Progetto Fidelio, realizzato con il ministero di Grazia e Giustizia, che prevede laboratori musicali per i figli dei detenuti, cori in case circondariali e incontri con la musica per i detenuti. Fidelio, presentato ieri, prosegue il percorso beethoveniano perseguito da Pappano con l'esecuzione, l'anno scorso, delle nove Sinfonie.

Il Maestro la considera «Un'opera talmente complessa da essere quasi un'utopia musicale, ma stiamo lavorando per rendere possibile l'impossibile» e c'è da scommettere sulla buona riuscita. In scena Simon O'Neill (Florestan), Rachel Willis-Sørensen (Leonore), Günther Groissböck (Rocco), Amanda Forsythe (Marzelline), Sebastian Holecek (Don Pizarro), Maximilian Schmitt (Jaquino), Julian Kim (Don Fernando). Maestro del Coro Ciro Visco.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2016, 09:24