Morgan live a BaRock: «Il palco è la mia casa, in tv ho fatto servizio pubblico»

Parla il cantautore, tra i protagonisti del Festival di Piazza Armerina

Morgan live a BaRock: «Il palco è la mia casa, in tv ho fatto servizio pubblico»

di Valerio Di Marco

Ritorno sul palco. Dopo l’esperienza in tv con “Stramorgan”, Marco Castoldi, in arte Morgan, il 28 aprile suonerà live piano/voce al BaRock Festival di Piazza Armerina, finalizzato a valorizzare le bellezze artistiche del barocco siciliano attraverso la musica (il 29 sarà la volta delle Vibrazioni che celebreranno 20 anni di carriera, mentre il 30 chiuderanno Night Skinny, Drefgold, Grelmos). È l’occasione per fare due chiacchiere con il cantautore milanese.
Cosa si aspetta dal ritorno dal vivo?
«Il live per me è il momento più alto della musica, mi metto a disposizione del pubblico, l’entità che decide come sarà la serata. Sono sempre molto empatico con gli spettatori, non creo presupposti rigidi. Sono un performer, il palco è la mia vera casa».
Le piace il binomio rock/barocco?
«Adoro l’idea della fioritura musicale, della compresenza di tanti elementi. Dal barocco proviene tantissima musica occidentale, tra cui la canzone italiana».
Che bilancio trae da “Stramorgan”?
«Sono contentissimo, è stato tutto molto spontaneo e divertente. Non ho la paranoia del risultato commerciale, al mercato non frega della cultura, ma il pubblico ha gradito questo approfondimento unito a intrattenimento. La Rai è finanziata dal canone e deve fare servizio pubblico. In estate faremo un evento appendice e a settembre torneremo con altri 4 cantautori, del resto in Italia ne abbiamo avuti 277».
Si sente una mosca bianca a proporre oggi cose del genere?
«C’è una tendenza generale a non considerare l’aspetto culturale. E comunque vorrei fare una prova e vedere chi altri potrebbe mettersi al mio posto. Ricordo per esempio che gli arrangiamenti del programma erano i miei. Anche come giudice di talent, ho sempre seguito criteri solo musicali».
Quindi avrebbe sostenuto i Måneskin?
«Il loro sound mi piace, può rivaleggiare con quello delle band americane. Ho cercato di portarli a “Stramorgan” ma credo che il loro manager non gli abbia neppure girato la proposta».
Perché non sono mai ripartiti i Bluvertigo?
«Sono mancate volontà e capacità da parte degli altri. L’hanno buttata via. Si sono ritrovati in mano una cosa che non hanno capito neanche loro. Sono deluso dalla loro inerzia, senza di me non sanno neanche da dove iniziare. Ad ogni modo i Bluvertigo erano sostanzialmente Morgan, quindi non cambia molto ascoltando i miei album solisti».
Quando ne uscirà uno nuovo?
«Ho appena rimesso ordine al mio materiale e ne ho per 17 dischi.

Il primo uscirà a settembre, anticipato da un singolo in estate. Si intitola “E Quindi, Insomma, Ossia” e i testi sono stati scritti con Pasquale Panella. Sarà un lavoro di ricerca, non cantautorale».


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Maggio 2023, 00:00
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