Malaterra, il disco di Gigi D'Alessio sulla Terra
dei Fuochi: domani live al Palalottomatica
di Simona Santanocita
Un viaggio musicale ed emotivo in otto classici della canzone napoletana e cinque inediti, per cantare le meraviglie di Napoli. Cosa rappresenta Malaterra? «Un progetto, un album, una canzone e un docufilm. Ho voluto rappresentare la parte positiva della mia terra, perché difficilmente ho visto Napoli in prima pagina per una bella notizia».
Cos'è per lei la sua terra? «Un atto d'amore e voglio promuoverla parlando del suo lato buono, per rilanciarla al livello territoriale e per valorizzarne i simboli che la rappresentano».
In che modo?«Sostenendo in giro per il mondo il settore agroalimentare. I nostri prodotti sono iper controllati e fra i più sicuri al mondo oltre ad essere unici»
E allora il titolo? «Solo una provocazione, un po' come Malafemmina di Totò: in fondo lui amava quella donna».
Riscontri in merito a questo progetto? «Già che se ne parli è un ottimo risultato. Lo Stato finora ha stanziato quattrocentocinquanta milioni di euro per smaltire i sei milioni di ecoballe che giacciono in vari siti della Campania e avviato un progetto a tutela della salute dei cittadini e dei prodotti campani»
Le collaborazioni in questo disco«Con Gianni Morandi in Una sera e Maggio, Anna Tatangelo, Chris Botti, trombettista di Frank Sinatra, Sting fino all'indimenticabile Carosone nel duetto virtuale in Io Mammeta e Tu».
Collaborazioni anche con giovani talenti «Si, un passaggio importante quello di duettare con artisti come Briga, Bianca Atzei e Dear Jack; e di avvicinare i ragazzi, tutti, alla canzone napoletana classica e moderna. Commistioni artistiche che si sono rivelate un successo ho visto con grande soddisfazione il pubblico cantare tutta la mia musica, compresa quella napoletana».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Aprile 2016, 09:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA
