Federico Zampaglione a Leggo: "Basta cinema,
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Federico Zampaglione a Leggo: "Basta cinema, torno a suonare a Roma con Elisa"

di Claudio Fabretti
ROMA - Federico Zampaglione ci rifila un gradito Tiromancino. Un'irruzione live in redazione, chitarra (classica) al seguito, con tanto di brevi esecuzioni live di classici della band a intervallare le notizie della riunione di redazione.





Nei panni di “direttore per un giorno”, il musicista romano ha commentato i principali fatti d'attualità, soffermandosi in particolare sulle vicende di Cannes e del cinema italiano: «Mi raccomando, parlate bene de Il racconto dei racconti di Garrone, è un grandissimo film. Anche se l'uscita in contemporanea con il Festival rischia di danneggiarlo: in questa stagione le sale si svuotano». Sempre sulla kermesse francese, poi, una nota di colore: «Quella palmetta è sconsigliabile apporla sulle locandine: allontana il pubblico, che teme si tratti di film troppo colti e raffinati...».











Zampaglione, che con la regia si è cimentato varie volte, prevalentemente in chiave gothic-horror, da Shadow al recente Tulpa, con la moglie Claudia Gerini, non nasconde un po' di disincanto: «Non capisco che senso abbia continuare a fare film, se poi le sale sono vuote e la gente li vede gratis, è avvilente. Tulpa ha avuto tante visualizzazioni, ma entrate minime. E poi la critica italiana continua a remare contro i nostri film: in Francia o negli Usa non succederebbe mai quello che è accaduto da noi dopo l'Oscar a La Grande Bellezza».



Intanto, però, prepara il gran rientro live a Roma dei Tiromancino, dopo 5 anni: «Giovedì all'Atlantico sarà con noi anche Elisa. Ripercorreremo in 2 ore la storia della band, con più ritmo ed energia». Ad accompagnarlo, il campione di boxe Emiliano Marsili, che presto contenderà il titolo mondiale dei pesi leggeri al messicano Vazquez: «Il pugilato è la mia grande passione - rivela Zampaglione, che indossa il cappellino di Mayweather, “souvernir” del “match del secolo” contro Pacquiao a cui ha assistito a Las Vegas, «anche se alla fine - scherza - è stata la fregatura del secolo». E il calcio? «Mi piace, ma ormai c'è troppo business». E a chi gli chiede un giudizio sul presidente della Sampdoria Ferrero, replica lapidario: «Ho lavorato con lui come produttore per tre anni. E posso dire che nella mia vita c'è un “prima” e un “dopo” Ferrero. Un personaggio assurdo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Maggio 2015, 10:35
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