Concerti e bagarinaggio online, le star italiane scaricano Live Nation
di Claudio Fabretti
Un’inchiesta che ha fatto luce sul “secondary ticketing”, svelando i presunti accordi tra Live Nation, uno dei più grandi promoter di musica live, e il sottobosco delle società che rivendono in massa e online i biglietti a prezzo maggiorato. E ora a guidare la crociata contro il “bagarinaggio indiretto” sono gli stessi artisti legati a Live Nation. Dopo la rottura con il promoter decisa da Vasco Rossi, ne hanno preso le distanze anche Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Giorgia. Tutti indignati per un fenomeno che però è più borderline che illegale, almeno stando alle leggi vigenti.
Ma ormai l’onda si è alzata e non si può più fermare. Anche altri importanti organizzatori di concerti cominciano a prendere posizione. Come Ferdinando Salzano di FeP Group, scuderia con al suo attivo nomi come Ligabue, Laura Pausini, Biagio Antonacci, Modà, Elisa e Il Volo: «Sono convinto che altri organizzatori siano coinvolti e chiedo che si autodenuncino - ha sottolineato - È evidente che il mercato della musica live sia stato inquinato e che oggi deve fare i conti con un cancro del quale è necessario sbarazzarsi. La vicenda è appena cominciata e presto si arriverà a tutti i nomi».
Anche Siae ha ribadito il suo impegno contro «un fenomeno che danneggia gravemente i consumatori e tutti i titolari del diritto d’autore». E mentre Live Nation si difende sostenendo che «il caso si riferisce solo a pochi artisti internazionali», non resta che capire cosa dice la legge sull’argomento. Aiuterà, in questo senso, anche la puntuale denuncia del Codacons.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Novembre 2016, 08:40
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