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Franco Battiato compie 70 anni, le stampelle
non fermano il filosofo del pop
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di Claudio Fabretti
Da 70 anni è in cerca di un «centro di gravità permanente». E anche se oggi si accontenta di «una stabile precarietà» - come lui stesso ironizza - la sua sete di conoscenza non si è mai placata. E a fermarlo non saranno neanche le stampelle, con le quali si accompagna dopo essersi rotto il femore cadendo dal palco del Petruzzelli di Bari.
Mentre oggi festeggia il suo 70° compleanno nella sua casa di Milo (Catania), Franco Battiato sta già preparando un mega-box con la sua opera omnia (film, documentari, opere inclusi) e un film su Haendel.
Un istinto naturale, il suo, che lo ha guidato fin da quando, all'alba degli anni 70, inseguiva «le scie delle comete, come avanguardie di un altro sistema solare», per citare la sua No Time No Space. Perché Battiato è stato anzitutto un pioniere della musica elettronica, con album come Fetus, Pollution e Sulle corde di Aries (e proprio a quei suoni è tornato a guardare l'anno scorso con Joe Patti's Experimental Group).
Poi, l'illuminazione pop, sbocciata con L'era del cinghiale bianco e proseguita attraverso il clamoroso bestseller La voce del padrone e tanti lavori successivi, inframezzati a collaborazioni preziose, come quelle con Alice, Giuni Russo e Milva o con il compianto filosofo Manlio Sgalambro.
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