Sarah Felberbaum: «Gli uomini oggi? Sono molto confusi»

Sarah Felberbaum: «Gli uomini oggi? Sono molto confusi»

di Michela Greco
Nell'epoca delle spalline e dei paninari era molto piccola, essendo nata proprio nel 1980. Ora però Sarah Felberbaum si è dovuta immergere in quel periodo con Nessuno come noi di Volfango De Biasi, tratto dal romanzo di Luca Bianchini e ambientato a Torino nel 1987. Nel film - al cinema dal 18 ottobre – Felberbaum è Betty, professoressa di liceo delusa dall'amore che incontra Umberto (Alessandro Preziosi), un uomo strafottente intrappolato in un matrimonio infelice. "È capitato anche a me di essere sentimentalmente disillusa, ma per brevi periodi, perché ho sempre considerato importante essere me stessa e andare avanti, con o senza una persona vicino", dice l'attrice, che oggi è sposata con il calciatore della Roma Daniele De Rossi, con cui ha avuto due figli. Presto la vedremo anche in Uno di famiglia al fianco di Pietro Sermonti.



Li ricorda un po' gli anni '80?

Ero davvero piccola e inconsapevole di vivere quell'epoca. C'era una moda che onestamente non ho mai amato, ma sul set era divertente veder arrivare i ragazzi della scuola con gli zaini Invicta e le Timberland.

Betty vive un amore clandestino. Cosa le è piaciuto di lei?

Ho avuto modo di interpretare una gran donna, decisa e indipendente. Si trova di fronte a un uomo che istintivamente odia, perché è arrogante e la corteggia nonostante sia sposato e sia il padre di un suo alunno. Viene travolta da una di quelle situazioni in cui tutto dice di non andare avanti ma sente che deve provare a viverla... infatti finisce in un mare di guai. Ma lei è forte anche nella posizione di amante: ne esce con orgoglio, a schiena dritta. Mi ha attratto la sua determinazione, non è una vittima.

In quelle situazioni è decisivo trovare il giusto limite, così come nell'approccio da parte degli uomini: fino a che punto possono spingersi per corteggiare una donna?

Siamo in una fase di limbo in cui credo che anche gli uomini siano molto confusi su ciò che possono o non possono fare, ma usciremo anche da questo. Penso che a volte si debba esagerare per trovare poi il giusto equilibrio. Solo quando vai fino in fondo, una volta tornato a galla sei in grado di capire cosa tenere e cosa buttare. La storia ci insegna che funziona così: purtroppo le rivoluzioni fanno delle vittime, poi nel tempo si trova la misura.

Ha fatto molte commedie romantiche e un film drammatico, Il gioiellino, per cui ebbe una candidatura ai David. Che bilancio fa?

Tendo a sottovalutare quello che ho fatto, mi sembra sempre di essere agli esordi. Questo mi fa apprezzare tutto ciò che mi arriva, ma mi rende un po' insicura. Ora vorrei fare qualcosa di molto comico oppure essere messa alla prova con qualcosa di serio: è andata bene quando l'ho fatto ma non ho potuto rifarlo. Ora che sono cresciuta, ho una famiglia e sono un'altra donna mi piacerebbe scoprire cosa saprei fare in un film introspettivo.

Ha iniziato molto giovane ed è stata molto esposta, se tornasse indietro rifarebbe gli stessi passi?

Non mi piace espormi, raccontarmi, la notte prima delle interviste non chiudo occhio: per me fare questo lavoro è devastante emotivamente, ma lo amo follemente e credo che rifarei tutto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Ottobre 2018, 10:14
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