Kung Fu Panda 3, è di Fabio Volo
la voce di Po: "Mi somiglia molto"

Kung Fu Panda 3, è di Fabio Volo la voce di Po: "Mi somiglia molto"

di Michela Greco
ROMA - «Kung Fu Panda è il film più autobiografico a cui abbia partecipato: insegna che a dispetto dei limiti di talento, prestanza fisica e capacità, con una forte passione si possono spostare anche le montagne». E in effetti il percorso di Fabio Volo lo dimostra: figlio di un panettiere di Bergamo, è diventato attore, presentatore televisivo, dj radiofonico, autore di romanzi bestseller e persino doppiatore, ruolo che ha ritrovato con Kung Fu Panda 3 (in sala il 17 marzo), in cui dà voce al protagonista Po.

Si è davvero sentito così vicino al panda Po?
«Sì, perché sembrava avere un destino preconfezionato. Come me era figlio di un ristoratore, ma sognava di diventare un supereroe mentre tutti, intorno, cercavano di ridimensionarlo». 

Le dà una soddisfazione diversa doppiarlo ora che è padre?
«Sì, ho un figlio di 2 anni e uno di sei mesi e sono ancora piccoli, ma alla gioia professionale ora si aggiunge l'orgoglio di aver fatto qualcosa che potranno godersi anche loro».

Con quali cartoon è cresciuto?
«Rimasi scioccato da Red e Toby nemiciamici, ora mi piacciono molto alcuni film d'animazione destinati anche agli adulti. Ho adorato Up, Madagascar e Gli incredibili».

Nel film Po ha due papà...
«Non c'entra col tema delle unioni civili, ma in effetti ha due padri e non ha una madre. Io vivo tra l'Italia e New York e lì è normale vedere al parco un bimbo accompagnato da due papà».

Ultimamente ha aggiunto alle sue mille attività anche quella di produttore di una serie tv.
«Sì, l'ho anche scritta e ne sono protagonista. Saranno 10 puntate strutturate come piccoli film di 40 minuti ambientate tra l'Italia e New York, in cui ho coinvolto come attori molte persone a me vicine, come la mia compagna e i miei migliori amici. Ancora non c'è un titolo, né un canale: sono interessati in molti, vedremo».

Come colloca in tutto ciò l'esperienza da Fazio e il ritorno alle Iene?
«Ho sempre cercato di fare più cose in un percorso tutto mio che unisce il mainstream all'indipendenza. Ero andato via dalle Iene per fare i miei programmi ma ora mi lusinga e mi diverte lavorare con Fazio ed essere di nuovo con le Iene».

Dove trova l'energia?
«Non sono partito dal fuoco sacro dell'ispirazione ma da un forte desiderio di rivalsa sociale. Probabilmente non ho mai capito bene cosa volessi fare e non lo so nemmeno ora, ma so bene cosa non voglio fare. Non mi placo mai, e questo non cambia ora che ho famiglia».

La sua compagna non l'ha rimessa in riga?
«Non mi sento così, è capitato tutto in modo molto naturale, mi sono trovato lì e ci stavo bene».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Marzo 2016, 09:48
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